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Vantaggi e svantaggi dell’approccio neopositivistico

Studia l’unità didattica relativa all’approccio epistemologico (= di filosofia della scienza) neopositivistico, con tutte le risorse ad essa collegate on line e off line,  e rispondi al seguente quesito:

  • Il criterio di verificazione proposto da Schlick, eventualmente nella forma riveduta e corretta da Hempel (teoria della “legge di copertura”), ti sembra adeguato per caratterizzare il sapere scientifico?

Come uscire dal ginepraio?

Leggi con attenzione le pagine del sito principale collegate alla prima unità didattica del nuovo modulo sull’epistemologia contemporanea, nonché i loro ulteriori collegamenti interni (con particolare riguardo alla pagina sulla meccanica quantistica); pagine e collegamenti che riprendono e sviluppano quanto è stato detto e discusso in aula (suscitando un certo sorprendente interesse di alcuni di voi…).

  • Per quanto l’argomento sia obiettivamente difficile, prova a esporre con la dovuta umiltà una tua tesi (forse sarebbe meglio dire: una tua intuizione o la tua prima impressione), argomentandola meglio che puoi, sui problemi posti dalla fisica dei quanti. In particolare quale delle seguenti interpretazioni dei fenomeni quantistici ti sembra più convincente?

a) ciò che accade dopo retrodetermina quello che accade prima (si registra un’inversione temporale del rapporto causa-effetto o una retrocausazione)

b) le particelle coinvolte negli esperimenti (che si muovono a velocità prossime a quella della luce) emettono onde pilota istantanee che le “informano” sull’ambiente sperimentale e le inducono a comportarsi in modo diverso a seconda di “quello che le aspetta” (interpretazione di De Broglie-Bohm)

c) le particelle che si rivelano tra loro “entangled” esistono in un sistema di riferimento nel quale, a differenza che per noi osservatori, esse sono ancora unite, sicché modificando l’una attraverso il mio sistema di osservazione modifico anche l’altra (anche se questa mi appare ormai lontanissima dalla prima)

d) le particelle seguono tutti i percorsi possibili, reciprocamente contraddittori, previsti dalla meccanica quantistica, moltiplicando gli universi “virtuali” in cui tali percorsi esistono: quando una di esse viene osservata, collassa la sua funzione d’onda e di tutti gli universi possibili corrispondenti alle sue diverse traiettorie ne rimane uno solo, quello “solidale” con l’osservatore (interpretazione di Wigner)

e) bisogna limitarsi a descrivere quello che si registra inserendo nella relazione sull’esperimento svolto anche il ruolo del sistema di misurazione e dell’osservatore: ciascun evento ammette sempre almeno due diverse interpretazioni complementari (interpretazione di Copenhagen o di Bohr)

Filosofia ed esperienza

La filosofia di Nietzsche, di cui abbiamo letto o riassunto diversi testi e che è stata presentata attingendo sia al manuale in adozione sia a pagine del sito principali (leggi la relativa unità didattica e TUTTI i testi, elettronici e cartacei, a cui essa rinvia), è stata elaborata dal filosofo, come detto in aula, a partire da una profonda meditazione sulla sua stessa vita, prima ancora che da letture di libri o dall’ascolto di lezioni scolastiche o universitarie.

Sapendo questo, rispondi a una delle due seguenti domande (precisando all’inizio della risposta a quale domanda rispondi):

  1. Se tu dovessi meditare sulla prospettiva di Nietzsche a partire dalla tua personale esperienza giungeresti alle sue stesse conclusioni, riguardo per esempio al fondamento (non morale) della morale o alla possibilità di condurre un’esistenza “al di là del bene e del male”, puramente “estetica”, come quella dell’immaginario superuomo nietzschiano?
  2. Secondo te oggi il pensiero di Nietzsche, al di là del giudizio che se ne può dare, è ancora attuale, come acuta critica degli imperativi della morale e della religione o, viceversa, come minacciosa proposta di vita a sfondo nichilista? O il nostro mondo è troppo diverso da quello tardo-ottocentesco perché una tale critica corrosiva, fondata o meno che sia, abbia più alcun senso?

Quale lo statuto epistemologico della teoria dell’evoluzione?

  • Che cos’è la teoria dell’evoluzione nella versione neodarwinistica (che considera determinante il meccanismo delle selezione naturale dell’organismo di volta in volta casualmente più adatto al proprio ambiente)? Un’ipotesi scientifica, una verità dimostrata, una congettura, una concezione filosofica? Appare convincente? La selezione naturale è un meccanismo necessario e sufficiente a spiegarla?

Per rispondere a questo quesito, dopo aver ripassato la teoria di Darwin sul manuale U3, cap. 2, § 2, pp. 188-191, concludi la lettura di questa pagina del sito principale.

Schopenhauer e l’India

Alla luce di quanto illustrato in aula in merito alla filosofia di Schopenhauer (cfr. la corrispondente pagina sul sito principale e, se credi, anche le pagine su Schopenhauer del volume 3A del manuale) e in merito alle filosofie indiane,  valuta fino a che punto Schopenhauer appare debitore di queste scuole di pensiero e quanto, invece, espone una dottrina originale (o, comunque, derivante da antecedenti “occidentali”).

Filosofia indiana?

Dopo aver letto questi testi del filosofo indiano Shankara rispondi (in un unico breve testo) ai due seguenti quesiti:

  • A quale religione e scuola di filosofia potresti ascrivere questo autore (sulla base della scheda che abbiamo seguito in aula)?
  • A quale prospettiva filosofica occidentale può essere avvicinato?

Rapporto tra Marx e Hegel

Leggi questi estratti da diverse opere di Marx  e, sulla base di quanto già indicato in aula (ripreso nei primi capoversi di questa pagina del sito principale dedicata a Marx) e di quanto scrive il manuale (di quinta), U2, cap. 2, § 3, pp. 95-96, individua le principali analogie e le principali differenze tra l’approccio filosofico di Marx e quello di Hegel.

Esempi di dialettica

Nello studio di Hegel abbiamo incontrato diversi esempi di “triadi” dialettiche, cioè di sviluppi del pensiero attraverso “tesi”, “antitesi” e, talora, non sempre, “sintesi”. Questi esempi li abbiamo tratti dalla logica, dalla fenomenologia (con riferimento al sorgere dell’autocoscienza individuale), dalla filosofia del diritto, dell’etica e della politica.

Prova a illustrare con parole tue (nel modo più chiaro possibile, come se volessi spiegarlo a qualcuno che non ne sa nulla) la triade dialettica (o la diade, nel caso che manchi la sintesi) che ti è sembrata più significativa. Illustra quindi le ragioni per le quali essa ti ha particolarmente colpito.