Confronta Freud e Nietzsche

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2020-03-12 Tutto il giorno

Ascolta innanzitutto questa breve videolezione introduttiva sul nuovo modo di procedere a distanza che dobbiamo adottare a causa dell’emergenza coronavirus:

Quindi, dopo aver studiato l’unità didattica su Freud, comprensiva di altre due videolezioni specifiche, svolgi il seguente esercizio:

  • Confronta la teoria di Freud con la concezione di Nietzsche

38 pensieri su “Confronta Freud e Nietzsche

  1. La teoria di Freud e quella di Nietzsche sono in contrapposizione: infatti, mentre Nietzsche sostiene che l’uomo ideale É il super-uomo, quindi colui che agisce senza frenare il proprio istinto proprio come un bambino, Freud sostiene invece che il superuomo di N. sia uno psicopatico, pericoloso per se stesso e per gli altri, e che l’uomo ideale sia invece colui che riesce ad equilibrare Io ed Es, usando la razionalità per frenare alcuni istinti che non sono socialmente accettabili o giusti. Entrambi però vedono nell’infanzia l’unico periodo della vita non soggetto ai giudizi e alle esigenze sociali, e quindi libero di desiderare senza vergogna, o almeno finché il bambino non viene educato.

    1. Metti in luce solo questa pur rilevante divergenza, ma sottaci tutte quelle analogie, che, tra l’altro, rendono possibile ed evidente anche questa divergenza (se sotto molti profili Nietzsche e Freud non si rappresentassero l’essere umano in modo simile, non potrebbero poi divergere quando si tratta di capire fino a che punto sia opportuno che siamo dominati dagli istinti, dalla ragione o dalla coscienza morale). Leggi le risposte dei tuoi compagni per avere un’idea delle tante analogie rilevabili tra i due autori.

  2. Il pensiero di Nietzsche ha le sue radici nella teoria che l’uomo per vivere al meglio delle sue possibilità la sua vita deve eliminare la morale e agire seguendo l’istinto e le passioni. Questo pensiero fu in parte ripreso da Freud nella teoria del Super-io in quanto questo agisce da regolare e amministratore delle nostre istanze psichiche reprimendo alcuni desideri che finiscono nell’inconscio come fa il Cristianesimo secondo Nietzsche che reprime gli istinti naturali in funzione della morale. Nietzsche e Freud quindi possono essere considerati in contrapposizione in quanto appunto mentre uno dice che bisogna eliminare la morale per seguire l’istinto, l’altro dice che bisogna essere consapevoli anche dei nostri desideri più perversi per poi decidere se soddisfarli o meno attraverso la voce razionale dell’io.

    Mi scuso per la mancata consegna dello scorso compito.

    1. Hai messo in luce una divergenza tra i due autori, ma ti sono sfuggite le numerose analogie (che puoi rintracciare nelle risposte dei tuoi compagni, ad esempio in quelle di Fanin e Orli). Inoltre non istituirei una così netta contrapposizione tra Nietzsche e Freud. Nietzsche non dice che bisogna seguire l’istinto, ma profeta che sorgerà un super-uomo che farà questo. Freud diffida di chi non si facesse scrupoli morali, ma ritiene comunque opportuno ridurre il peso eccessivo del Super-Io (cioè della coscienza morale), quando questo, suscitando ad esempio troppi sensi di colpa, inibisce l’agire.

  3. Ci sono diverse analogie tra il pensiero di Freud e quello di Nietzsche tanto che Nietzsche viene considerato precursore della psicoanalisi freudiana, anche se Freud si dissocia da questa associazione. Una prima analogia può essere riscontrata nei desideri che per entrambi sono presenti nell’uomo fin da bambino. Per Nietzsche i bambini sono privi di valori morali e agiscono in modo innocente per volere dei loro desideri. In seguito il bambino sviluppa il senso di vergogna e di colpa, dal momento che ha interiorizzato correttamente l’educazione impartitagli dai suoi genitori (ad esempio) e quindi ora tende a giudicarsi con gli occhi degli altri, nel modo in cui è socialmente conveniente che si giudichi( mistificazione dell’istinto). È quindi la società con le sue regole e le sue necessità morali ,che esige questa mistificazione dell’istinto. Anche nel caso di Freud il bambino nasce con un primo desiderio (rivolto in questo caso alla madre, il desiderio di incesto) che viene poi rimosso in seguito ad una minaccia di castrazione ricevuta dal padre. Questa minaccia di castrazione equivale alla minaccia di morte per il bambino, che per continuare a desiderare, è costretto a rinunciare al primo desiderio. Come per Nietzsche, è la società, che attraverso la figura del padre, pretende che l’individuo venga educato a orientare la propria libido in modo funzionale alla società stessa (a cominciare dal divieto di incesto).
    Mentre Freud è concorde con la chiesa cattolica ( ritiene che l’unica forma accettabile di libido sia quella volta alla procreazione), Nietzsche ritiene che la morale cattolica non sia altro che una malattia che allontana l’uomo dai propri istinti spontanei e naturali (considerati come peccaminosi dalla Chiesa) e lo avvicini ad una morale non sana ( frutto di imposizioni sociali).
    Un’altra analogia può essere riscontrata tra le figure del superuomo e dello psicopatico. Lo psicopatico ricorda la figura del superuomo di Nietzsche perché è tutto Es ( puro desiderio) e agisce quindi unicamente per soddisfare le proprie pulsioni senza provare sensi di colpa (Super-Io fragile). Anche il superuomo non si fa scrupoli morali ma è “mentalmente sano” a differenza dello psicopatico.
    Per Freud ( analisi più vicina alla realtà) chi soddisfa tutti i propri desideri (superuomo di Nietzsche) è socialmente pericoloso, perciò l’ideale è che dove c’è l’es subentri l’io; ovvero dove ci sono desideri perversi subentri l’io per decidere di non gratificarli attraverso l’uso della ragione.

  4. Sinceramente trovo difficoltà a fare il confronto tra i due autori ma mi viene in mente un aspetto che probabilmente hanno in comune: come Nietzsche parla di mistificazione dell’istinto, in cui si nascondono le vere motivazioni delle nostre azioni, un istinto in sé totalmente innocente e a-morale (come quello dei bambini senza valori alla nascita) così anche Freud parla di inconscio che influenza il nostro modo di pensare e agire, attraverso i sogni, lapsus o disturbi psicologici.

    1. Hai colto forse l’aspetto più importante, ma non è il solo. Leggi le risposte degli altri tuoi compagni e le mie repliche ad esse per ricavarne suggerimenti per sviluppare mentalmente il confronto che non sei riuscita a proporre per nel tuo post.

  5. È da notare che i due autori vedono la figura del bambino in maniera diversa: Nietzsche sostiene che il bambino compia azioni che sono innocenti, ma è necessario punirlo perché così si instaura in lui un senso di colpa che gli impedisce la volta successiva di comportarsi ugualmente; Freud invece vede il bambino come un perverso polimorfo perché trova gratificazione sessuale in qualsiasi modo, ma perché l’uomo ha una libido libera da orientare secondo le esigenze della società. Per il bambino quindi la libido ha come oggetto tutto e il suo primo desiderio sessuale è quello nei confronti della madre.
    Anche il rapporto con la Chiesa cattolica e la religione è interessante: da una parte, Freud è d’accordo con la chiesa perché condivide il fatto che l’unico uso della libido dovrebbe essere quello procreativo; Nietzsche invece prende le distanze dalla religione dicendo che i veri maestri del sospetto sono i cristiani e i seguaci di Platone, perché fingono di credere nei valori solo per la propria autoconservazione e perché “è conveniente”.
    Una possibile analogia si trova nello psicopatico di Freud che ricorda il superuomo di Nietzsche, il quale vuole soddisfare i suoi desideri ed ha un super-io fragile, non si fa scrupoli morali. Il superuomo di Nietzsche non si fa scrupoli morali ma è sano, mentre lo psicopatico di Freud se soddisfa i desideri è pericoloso per tutti, mentre se si frena lo aiuta a vivere meglio. La soluzione di Freud è quindi quella di far subentrare l’Io laddove c’è l’Es, ma portare comunque a coscienza il rimosso per scegliere cosa fare e non giustificare per forza come farebbe Nietzsche col superuomo.
    Inoltre per Nietzsche è necessario non aderire ai valori, non seguirli, perché altrimenti ci “ammaleremmo”e comportarsi come fa il superuomo, mentre per Freud bisogna trovare la forma traslata della gratificazione sessuale nello studio o nello sport, ecc. quando l’energia sessuale non viene usata per procreare.

    1. L’ultima parte della tua analisi è senz’altro condivisibile, un po’ meno la prima.
      Il modo in cui i due autori vedono la figura del bambino non è poi così diverso, se ci rifletti. Il bambino nasce con desideri naturali per entrambi che poi la società si incarica di reprimere suscitando sensi di colpa. Dove sta la differenza? Forse solo nel fatto che per Freud i desideri sono fondamentalmente sessuali e l’istanza che rappresenta la società è il padre che esercita la minaccia di castrazione.
      Forse non mi sono espresso chiaramente nella videolezione dove associo la teoria di Freud e quella della Chiesa. La Chiesa insegna che l’uso procreativo della libido è il solo giusto. Freud spiega perché la Chiesa insegna questo: perché la società ha bisogna di orientare la libido in quel senso. Non è che Freud personalmente sia necessariamente d’accordo. Anzi, come tu stessa scrivi, Freud pensa che la libido sia originariamente, dunque naturalmente, perversa e polimorfa (nel bambino) e che l’orientamento riproduttivo sia in qualche modo “artificiale”, perché determinato socialmente; invece per la Chiesa questo orientamento è naturale.

  6. I due autori in esame vissero entrambi nel corso del 1800 e di conseguenza i presupposti e i contesti sociali da cui scaturisce il loro pensiero sono pressapoco gli stessi, entrambi infatti sfruttano i recenti studi evoluzionistici di Darwin come fondamento della loro visione filosofica dell’uomo (come aveva fatto anche Schopenhauer poco prima) e rientrano nel periodo storico della “crisi delle certezze” nel quale le nuove scoperte scientifiche mettono in crisi il positivismo che aveva caratterizzato principalmente la prima metà del secolo.
    Sia Freud che Nietzsche considerano il desiderio ( che in Nietzsche si presenta come “volontà di potenza “e quindi di autoaffermazione e in Freud come “libido” o desiderio sessuale) come la forza principale che spinge e guida l’uomo nel suo agire (che Nietzsche valuta dal punto di vista morale mentre Freud si limita a studiarne la genealogia) e si soffermano sul ruolo che la società assume rispetto a questo desiderio (incarnato nella sua forma più pura dalla figura del fanciullo). Entrambi gli autori ritengono che la società , attraverso l’educazione parentale, plasmi e reprima il desiderio puro del bambino, ma i due autori di fronte a questa consapevolezza elaborano idee diverse. Se Nietzsche ritiene che la società sopprima il desiderio del bambino attraverso punizioni e mirando ad istillare nel futuro cittadino i sensi di colpa che lo spingeranno ad agire in maniera socialmente accettabile e crede che i valori che vengono imposti siano futili (e dai quali l’individuo ideale ovvero il superuomo si libera) Freud d’altrocanto limita il proprio giudizio soggettivo e afferma che la società svolge il suo compito attraverso la figura del padre che innesca il complesso di Edipo di cui il fanciullo si può liberare solo sublimando il proprio primo desiderio (quello incestuoso). Il contenimento del desiderio, che viene attuato dai valori morali per Nietzsche e dalla minaccia di castrazione per Freud; si configura quindi come un passaggio fondamentale per l’esistenza della società e mentre Nietzsche, come già detto; elogia colui che se ne libera Freud ritiene che questa figura sia negativa e pericolosa per la società.

    1. Ottima risposta, che coglie le più importanti analogie e differenze.
      Starei però attento a non suggerire un rapporto meccanico (scrivi “di conseguenza”) tra l’epoca in cui si vive e quello che si pensa (o anche solo i presupposti da cui si parte).

  7. Innanzitutto metto in evidenza il parallelismo tra Freud e Nietzsche in quanto entrambi avevano messo in dubbio i fondamenti, ma mentre Freud lo fece per la matematica mettendo appunto in dubbio la geometria euclidea sostituendola con l’aritmetica, Nietzsche aveva messo in dubbio la filosofia precedente come le filosofie socratiche e platoniche (con la fine del mondo vero).
    Un altro parallelismo che mi viene in mente è quello tra superuomo e metodo delle associazioni libere. freud con quest’ultime invece di forzare il malato cerca di rilassarlo in modo da porlo in una condizione in cui possa abbandonarsi al corso dei propri pensieri e ricorda a parer mio la forza dionisiaca che si trova all’interno dell’uomo in particolare del super uomo.
    Inoltre in nietzsche l’arte è la sublimazione del caos della vita nella forma e nella misura mentre in freud è la sublimazione di pulsioni sessuali insoddisfatte su oggetti non sessuali.

    1. Risposta molto fantasiosa. Da dove ti viene l’idea che Freud abbia messo in dubbio i fondamenti della matematica?
      Negli ultimi due periodi sviluppi interessanti analogie, ma il confronto resta molto parziale. Leggi le risposte di altri tuoi compagni e le mie repliche ad esse per aiutarti a farti venire in mente altre analogie e differenze tra i due autori.

  8. Nella sua opera psicologica, La genealogia della morale, Nietzsche analizza il cristianesimo e lo prende di mira nella sua più profonda essenza.
    Lo scopo di Nietzsche è dimostrare che il cristianesimo è nichilismo e anche malattia del corpo e dell’anima.
    La genealogia chiarisce quest’idea, mettendo in luce le radici inconsce delle concezioni di base del cristianesimo, come la separazione tra buono e cattivo.
    Freud, nella sua teoria del Super-io, ha due volti: l’ideale dell’io e la coscienza morale.
    Il Super-Io agisce da coscienza morale reprimendo tutti gli istinti, come fa, ritornando a Nietzsche, il cristianesimo accompagnato dalla sua morale.
    Dalla malattia e dalla nevrosi prodotta dal cristianesimo, Nietzsche pensa che si possa guarire, ma lo stato massimo di salute è per pochi eletti.
    È necessario quindi non solo prendere coscienza della “morte di Dio” ma realizzarla attivamente.
    Chi sopravvive a questa enorme prova, si trasforma in uomo elevato, creatore di valori.
    Alla luce di quanto appena detto, è facile intuire quanto il pensiero di Nietzsche abbia influenzato la psicoanalisi del XX secolo.
    Freud però, non ammette di essere stato influenzato da Nietzsche, ma possiamo invece trovare degli elementi in comune tra i due. 
    Innanzitutto, si deve chiarire in primo luogo la relazione di Freud con la filosofia.
    Diversamente da quanto lo stesso Freud ha detto molte volte, l’influsso della filosofia nella sua formazione intellettuale è stato fondamentale importanza.
    Basta pensare che Freud ha scoperto le regole per aver ragione dell’inconscio. Ha quindi usato il pensiero razionale per raggiungere cose incontrollabili come l’inconscio
    Nietzsche fu uno dei filosofi letti da Freud e La Genealogia della morale era al centro dei dibattiti tra Freud e altri psicoanalisti.
    Lo stesso Freud presenta qualche volta Nietzsche come precursore intuitivo della psicoanalisi, senza però insistere troppo.
    L’influenza di Nietzsche su Freud si può vedere in molti temi come sul tema dell’inconscio e della coscienza morale. Un tema basilare comune a entrambi i pensatori è la derivazione dell’alto dal basso.
    Tutto quello che appare nobile e puro, non sarebbe altro che una sublimazione delle pulsioni.

    L’inconscio toglie universalità al pensiero razionale riportando tutto a pulsioni dei primordi o dell’infanzia, cioè la psicoanalisi si impone sul filosofo e chiede di interrogarsi nuovamente sulla vera natura del pensiero.
    La filosofia ha messo in discussione la psicoanalisi rivelandone un carattere politico e dimostrando il suo vero limite.
    Ogni interpretazione dell’inconscio può essere riduttivo, un modo per etichettare, un modo per persuadere..
    L’inconscio è solo il nome di quell’entità misteriosa che cerca l’umanità da sempre, quello che non vede: il nulla.

  9. un punto di contatto tra Nietzsche e Freud sono rispettivamente la teoria del superuomo e quella del Super-io. Nel primo caso per Nietzsche il superuomo corrisponde con la figura del fanciullo, che è irresponsabile e inaffidabile e soprattutto trasparente sui propri istinti, poichè la responsabilità è illusoria e sovrastata dall’innocenza del divenire. Da ciò Nietzsche considera come origine della “coscienza di colpa” l’introiezione della crudeltà e del risentimento; questo punto sarà ripreso da Freud nella teoria del Super-io che ha due volti: l’ideale dell’io e la coscienza morale. Il Super-Io agisce da coscienza morale reprimendo tutte le pulsioni, come fa, ritornando a Nietzsche, il cristianesimo e la morale da esso derivata.
    Altro punto può essere una caratteristica della persona di Freud: quest’ultimo non ammette di esser stato influenzato da Nietzsche. Mentre noi ben sappiamo che Nietzsche influenzerà la nascita della psicanalisi, cosa che ci fa capire che forse l’affermazione di Freud è falsa.
    L’influenza di Nietzsche su Freud si può vedere in molti temi come sul tema dell’inconscio e della coscienza morale. Un tema comune ad entrambi è la derivazione dell’alto dal basso. Questo che sembra un qualcosa di nobile e puro non è altro che una sublimazione degli istinti: infatti il cristianesimo e la morale della civiltà sono visti come un qualcosa di negativo.

    1. Non bisogna lasciarsi condizionare da “falsi amici” concettuali (come ci sono “false friends” in campo linguistico). Super-uomo e Super-Io hanno ben poco a che spartire, a parte il “super”. Infatti, il primo esprime piuttosto la pura libido o l’Es freudiano, mentre il Super-Io corrisponde, come tu stesso scrivi, alla coscienza morale, dunque alla “malattia morale” di cui parla Nietzsche e da cui il Super-uomo è immune.
      Che Freud non sia stato influenzato da Nietzsche non è in contraddizione col fatto che Nietzsche abbia influenzato la nascita della psicoanalisi, se intendi autori posteriori a Freud e neppure se intendi che Freud stesso sia stato influenzato da Schopenhauer che a sua volta ha influenzato Nietzsche e a cui probabilmente si deve l’aria di famiglia tra Nietzsche e Freud.

  10. Freud, come Nietzsche, può essere considerato un maestro del sospetto, in quanto, mentre il filosofo tedesco aveva basato il suo pensiero sulla critica a qualsiasi tipo di valore (la “malattia” morale era da lui ritenuta un mascheramento dell’istinto naturale), il medico austriaco indaga sulle ragioni che determinano i comportamenti degli individui, individuandole nella libido, ossia nelle pulsioni sessuali. Mentre il primo riconosce che alla base delle azioni ci sia un istinto di autoconservazione (e quindi una base amorale allo schermo della rappresentazione morale), il secondo sostiene che l’autoaffermazione dell’essere umano possa essere garantita solo attraverso la riproduzione. Per Nietzsche, nel processo sociale, l’uomo è portato ad autoingannarsi e, attraverso il concetto di senso di colpa interiorizzato (in campo morale c’è un’inversione della causa e dell’effetto), tende a conformarsi alla morale del gregge e giudicarsi nel modo in cui socialmente conviene che egli si giudichi. Per Freud invece l’ingresso nella società coincide con l’inizio dell’educazione della libido e con la risoluzione del complesso di Edipo che ne deriva, poiché il maschio desidera l’incesto con la madre, ma tale desiderio rimane interdetto dalla minaccia di castrazione da parte del padre; in tal modo (e anche per la femmina) il desiderio viene traslato in futuro nella relazione con il proprio partner. Quindi, mentre Nietzsche si focalizza sul senso di colpa e sull’interpretazione morale delle azioni, Freud sottolinea l’importanza della funzione paterna di minaccia, in quanto si tratta del metodo tramite il quale la civiltà costringe gli individui a sacrificare i desideri immediati da appagare agli obblighi sociali fondamentali. Nietzsche considera la religione come forma di nichilismo, Freud la ritiene una forma di nevrosi collettiva e traslazione sostitutiva. Per entrambi esiste un insieme contraddittorio di desideri, individuabili nelle tendenze dionisiache in Nietzsche e nell’istanza psichica dell’Es in Freud. Possono essere paragonabili lo stesso Es di Freud e il Sè di Nietzsche, dal momento che entrambi risultano esterni alla coscienza dell’individuo. Inoltre, sia Nietzsche sia Freud si concentrano sulla funzione rilevante del bambino, in quanto per il primo è la rappresentazione più semplice del super-uomo, mentre per il secondo raffigura lo stadio della vita in cui la libido è ancora libera, ossia non è ancora orientata sessualmente.

    1. Ottima e accurata analisi. Mi sembra, tuttavia, che essa valorizzi più le analogie che le differenze tra i due autori. Tra queste collocherei al primo posto il fatto che per Freud l’energia che ci anima è essenzialmente sessuale (lo dici ma non contrapponi esplicitamente tale concezione a quella di Nietzsche) e al secondo posto i differenti auspici dei due autori: per Freud che l’Es sia governato dall’Io piuttosto che dal Super-Io; per Nietzsche che sorge il super-uomo, completamente libero da vincoli morali e tendenzialmente accondiscendente al proprio istinto dionisiaco.

  11. L’influenza di Nietzsche su Freud si può vedere in molti temi come sul tema dell’inconscio e della coscienza morale. Un tema basilare comune a entrambi i pensatori è la derivazione dell’alto dal basso. Tutto quello che sembra nobile e puro, non sarebbe altro che una sublimazione delle pulsioni. Anzi, il cristianesimo e la morale della civiltà occidentale sono la causa principale della nevrosi . in alcuni dei sui scritti, Freud applica il metodo genealogico di Nietzsche all’ analisi della cultura, specialmente della religione. Freud analizza l’origine del senso di colpa che la religione cattolica ha instaurato nell’ animo umano.

    1. Scrivi cose sostanzialmente corrette, ma il confronto rimane poco sviluppato (centrato più sulle analogie che sulle differenze, e scarsamente arricchito da riferimenti puntuali ai due autori).

  12. Nietzsche è considerato il precursore della psicoanalisi, infatti egli costruì le basi del pensiero psicoanalitico. Freud eredita il materiale linguistico di Nietzsche ( l’Es di N. coincide con l’ Inconscio di F.) e la sua rappresentazione della mente umana che, tuttavia si diversifica in alcuni aspetti: Nietzsche riconosce l’Io come lo spirito apollineo e l’ Es come quello dionisiaco (governato dalle pulsioni); mentre Freud vede l’Io come mediatore del Super-io e dell’Es e, quest’ultimo come un’inconscio pulsionale (paure, conflitti, desideri repressi). Entrambi sostengono che le paure e i sogni siano l’espressione allegorica e involontaria dell’inconscio, dove risiedono i nostri ricordi e i nostri “traumi”.

    1. Hai colto diverse analogie e differenze interessanti, anche se adoperi un linguaggio un po’ troppo tecnico per sembrare davvero spontaneo e personale… Non direi che “entrambi sostengono che le paure e i sogni siano l’espressione allegorica e involontaria dell’inconscio, dove risiedono i nostri ricordi e i nostri “traumi””. Questo vale senz’altro per Freud, ma Nietzsche non parla di inconscio, non si interessa in modo particolare di sogni e non usa la parola “traumi”.

  13. Per confrontare Freud con Nietzsche parlerei della seconda topica del primo autore nominato: oltre alla suddivisione della psiche in COSCIENZA PRECONSCIO E INCONSCIO (prima topica), sono presenti anche l’IO L’ES E IL SUPER IO.
    L’ES potrebbe essere paragonabile alla volontà di potenza di Nietzsche, poiché è l’insieme di tutti i desideri e di tutti gli istinti primordiali; il bambino infatti è unicamente ES.
    Mentre per Freud il “tutto es” potrebbe essere paragonabile allo psicopatico, per Nietzsche esso ricorderebbe il Superuomo che è per il filosofo una persona sana.
    Freud inoltre afferma che l’ideale sarebbe che qual’ora si presentasse l’ES, sopraggiunga l’IO (istanza razionale) per “prendere atto” o avere consapevolezza dei propri istinti primordiali e saperli gestire, anziché reprimerli con il SUPER IO che susciterebbe rimorsi e sensi di colpa.
    Al contrario, Nietzsche afferma che il Superuomo debba soddisfare tutte le volontà e tutti i desideri, dunque che non intervenga l’io (parte razionale per Freud).
    Per concludere possiamo dire che la volontà di potenza di Nietzsche e il concetto di inconscio di Freud sono entrambi principi fondamentali che determinano e influenzano la vita dell’uomo.

    1. Buono il confronto intessuto a partire dall’esame di nozioni ora parallele, ora divergenti. Avresti potuto ricordare una differenza centrale: per Freud, ma non per Nietzsche, i nostri desideri sono fondamentalmente sessuali.

  14. Non avendo ben compreso come confrontare i due filosofi, cercherò di farlo spiegando i due pensieri nei punti in comune. Iniziamo spiegando come per Freud la natura umana sia divisa in tre parti: Es, Super-Io e Io; il primo è responsabile dei comportamenti istintivi dell’uomo mentre il secondo controlla la morale e dell’etica; invece l’ultima è una mediazione tra le prime due. In questa divisione dell’inconscio non è presente una parte che sia corretto far prevalere, mentre secondo il pensiero di Nietzsche l’uomo dovrebbe abbandonarsi all’Es e andare oltre alla figura dell’uomo storico e raggiungere la figura del superuomo, che vive la sua vita basandosi sui propri istinti e desideri, senza dover rendere conto ad una morale o ad un’etica.

    1. Nell’ultima parte della tua risposta hai messo in luce una giusta e interessante differenza che, tuttavia, suppone una serie di analogie, che dai per scontate, ma che non evidenzi. Se dici che secondo “Nietzsche l’uomo dovrebbe abbandonarsi all’Es” istituisci implicitamente un parallelo tra l’Es freudiano e la volontà di potenza di Nietzsche (o, se preferisci, l’istinto dionisiaco) o mi sbaglio? Come vedi, il confronto era del tutto possibile, in quanto da te stesso presupposto implicitamente, ma non espresso. Il Super-Io corrisponderà alla “cattiva coscienza” o “coscienza morale” (in quanto malattia) di Nietzsche. La società che tramite la funzione paterna secondo Freud induce la repressione degli istinti può essere paragonata al “gregge” di Nietzsche.
      Tra le differenze c’è da notare che l’energia che ci muove in Freud è essenzialmente sessuale, ma tale non è la volontà di potenza (o l’istinto dionisiaco) in Nietzsche.

  15. Da un lato Freud è profondamente schopenhaueriano. Nella separazione di inconscio e coscienza si vede il pensiero del mondo come volontà e rappresentazione.
    Ma, più vicino a Nietzsche che a Schopenhauer, Freud sta dalla parte della rappresentazione, perché in essa vede non la liberazione delle pulsioni, ma la salvaguardia dalle pulsioni.
    Freud accoglie l’ipotesi di Schopenhauer, secondo cui noi siamo cieca pulsione, in cui la natura dirige ciò che facciamo e ciò che ci accade, ma, mentre Schopenhauer propone la rinuncia per non assecondare il gioco della volontà, Freud, come Nietzsche, accetta invece il gioco e depone ogni morale.
    Tra i due, Freud tenta una ipotesi ancora più ardita: non la rinuncia ad assecondare il gioco (Schopenhauer) e neppure l’accettazione del gioco (Nietzsche), ma la scoperta delle regole del gioco che obbliga la natura a cedere il “suo segreto”.
    Il pessimismo di Schopenhauer, da cui Freud era partito per smascherare la trama delle motivazioni che l’individuo conscio dà del proprio pensare ed agire, si risolve nell’ottimismo della ragione che, scoperto il segreto della natura, non è più rappresentazione illusoria, ma struttura d’ordine che trasforma la natura in cultura.
    La significatività del sogno e il primato delle passioni sulla ragione nel governare le nostre scelte e la nostra vita è un pensiero comune ad entrambi i pensatori.

    1. Avresti dovuto scrivere di tuo pugno e non ricorrere al sito: http://xoomer.virgilio.it/fnietzsche/_private/freud.htm
      Che senso ha, dimmi, ricorrere a questi trucchi? Le risposte da dare come esercizio non le valuto (almeno per ora). Sarebbe come se quando un atleta va ad allenarsi nascondesse al suo allenatore informazioni preziose (non voglio dire: assumesse un doping), tali da falsare l’allenamento, rendendolo inutile.
      Ciascuno di voi ha un suo modo di esprimersi che lo contraddistingue. Se attingete a fonti esterne lo si capisce facilmente e non depone a vostro favore.
      Tra l’altro considera il pessimo risultato conseguito: quando uno ricorre a un trucco anche una sola volta perde in credibilità e non sarà più creduto neanche in seguito. La propria reputazione è compressa e il danno fatto è molto maggiore del guadagno che si sperava di conseguire.

  16. Sia per Freud che per Nietzsche l’uomo agisce seguendo desideri. Per Freud i desideri, prodotti nella parte dell’inconscio chiamata “Es”, sono di matrice sessuale perché l’inconscio cerca di guidare l’uomo affinché garantisca la riproduzione della specie. Nietzsche invece intende tutti i desideri in generale. In entrambi, i desideri vengono negati dalle regole culturali imposte dalla società.

    1. Sintetico ma corretto. Forse si sarebbero potute approfondire le differenze tra i due autori per quando riguarda i loro auspici: Nietzsche che sorgesse un super-uomo, “tutto Es” nel lessico di di Freud; Freud che l’Io riuscisse a contemperare le richieste di Es e Super-Io.

  17. Freud e Nietzsche sono entrambi maestri del sospetto, vale a dire filosofi che con il loro pensiero hanno rivoluzionato il modo di approcciarsi alla realtà.
    penso che i concetti che meglio possono essere messi a confronto sono la volontà di potenza di Nietzsche e il concetto di inconscio di Freud.
    per Nietzsche, la volontà di potenza è una forza inarrestabile della realtà che spinge tutti gli uomini ad espandersi sempre di più; essa quindi guida l’uomo ad accrescersi. è un principio a cui nessuno può sottrarsi, e quindi quando viene riconosciuta diventa un orizzonte di vita, negarla significa appunto reprimere un flusso vitale.
    ovviamente Nietzsche poi spiega come questa forza sia stata ridimensionata dal razionalismo greco, dal cristianesimo, dal razionalismo moderno, con il concetto di apollineo che cerca di contrastare questa forza dionisiaca.
    invece, l’inconscio di Freud indica un principio non ordinatore della realtà, ma piuttosto tutto ciò che è rimosso dalla parte razionale e ordinata della nostra mente; dunque l’inconscio trattenuto della vita psichica dell’individuo, che è accessibile solo con la psicanalisi.
    questo inconscio comunque è una forza oscura che è presente in noi trattenuta in una zona della nostra mente.
    al pari della volontà di potenza, l’inconscio guida l’uomo e determina i suoi comportamenti.
    essi sono due principi, rispettivamente uno regolatore della realtà e uno oscuro che determina i nostri comportamenti.
    sono due principi diversi ma simili nella ricaduta rispetto le esistenze umane.

    1. Hai colto un’analogia abbastanza significativa, ma ti sei troppo concentrata, mi sembra, su quella.
      Ad esempio non hai approfondito la funzione svolta per entrambi gli autori dalla società (il “gregge” in Nietzsche, l’istanza paterna in Freud) nella repressione degli istinti e nel loro misconoscimento.
      Poi non paragonerei esattamente la volontà di potenza di Nietzsche (erede della volontà di vita di Schopenhauer dove, peraltro, è ancora più evidente l’elemento sessuale-riproduttivo – pensa all’ironia che Schopenhauer fa quando tratta di amore – ) all’inconscio freudiano in generale (prima topica), ma più specificamente all’Es (seconda topica) o, comunque, alla libido, cioè all’energia sessuale in gran parte inconscia.

  18. A mio parere uno degli aspetti più rilevanti che lega il pensiero di Freud e quello di Nietzsche è quello relativo all’influenza del mondo sociale. Infatti, per entrambi gli autori (siccome Nietzsche era un filosofo, mentre Freud un medico), il fatto che l’uomo sia in costante contatto con la società, ne ha scaturito alcune modifiche a livello mentale e morale dell’individuo. Secondo Freud l’uomo per natura agirebbe sempre seguendo il piacere sessuale, avente come fine la riproduzione ma, essendo un animale sociale, lo scopo della specie è condizionato dal contesto e subordinato agli obblighi sociali. Nel bambino, la libido (energia sessuale) è ancora libera mentre in un adulto, le sue tendenze sessuali sono legate alla cultura. Ciò poi porta alla formazione dell’inconscio che si viene a creare quando un soggetto deve scegliere tra dei desideri contradditori. Invece secondo Nietzsche, quelli che appaiono come dei valori naturali in realtà non sarebbero altro che frutto di una “malattia”, portando la morale a nascondere la propria origine

    1. Mi sembra che tu abbia colto l’essenziale. Tuttavia l’esposizione lascia a desiderare. Non si può ad es. scrivere: “Il fatto che l’uomo sia in costante contatto con la società, ne ha scaturito alcune modifiche a livello mentale e morale dell’individuo”. Un fatto “determina” qualcosa, non è qualcosa che “ne ha scaturito” qualcos’altro… Anche la chiusa del tuo ragionamento è poco chiara. Perché quell’ “Invece secondo Nietzsche”? “Anche” (non “invece”) Nietzsche considera “artificiali” certi valori socialmente indotti e anche lui pensa che l’origine della morale sia nascosta = inconscia. Ci sono anche differenze, quelle a cui alludi, ma non le evidenzi in modo chiaro e lineare come un confronto richiederebbe.

  19. Si possono riscontrare diverse analogie(e differenze) fra I due pensatori.La prima e la piu evidente e sicuramente la concezione secondo la quale ogni bambino nasce come puro desiderio,testimoniando cosi l’esistenza di desideri innati(forse tra gli aspetti piu radicali del pensiero di entrambi gli autori) infatti:per Freud il bambino nasce con un desiderio intrinseco che riguarda la congiunzione con la propria madre,dsesiderio che in seguito viene rimosso a causa della minaccia di castrazione ricevuta dal padre ;tale minaccia mina alla base qualsiasi possibilita di soddisfare(e anche concepire) altri desideri e quindi compromette l’essenza stessa del desiderio(ovvero continuare a desiderare)e, dato che il bambino e inizialmente puro desiderio,questa minaccia si configura allora come una vera e propria minaccia di morte.Il bambino,per continuare a desaiderare e quindi continuare a vivere,e costretto a rimuovere questo desiderio.Anche per Nietzsche il bambino e un puro desiderio con l’unico scopo di soddisfare il desiderio stesso e,come per Freud,il bambino e costretto a rimuovere(nel caso specifico di Nietzsche si parla di “mistificazione”) certi desideri che sarebbero in contrasto con le regole sociali(per Nietzsche si parla della “morale della gregge”) e che per l’autore austriaco sono incarnate dalla figura del padre.Parlando piu in generale,il pensiero di entrambi gli autori e accomunato,da un lato dalla concezione del bambino come puro desiderio con l’unico scopo di soddisfare tale desiderio e dall’altro lato dal fatto che certi desideri,entrando in contrasto con regole o imposizioni esterne,(che per Nietzsche sono rappresentate dalla morale,mentre per Freud dalla figura del padre) devono essere rimossi o mascherati(una leggera differenza fra I due pensatori potrebbe essere il fatto che,mentre Freud parla di un desiderio iniziale specifico,Nietzsche si riferisce ad un desiderio piu generale).
    Un’ulteriore concezione che presenta forti analogie,ma anche fondamentali differenze pero,e quella dello psicopatico(per Freud) e del superuomo(per Nietzsche):l’analogia si presenta subito in quanto entrambe le figure sono caratterizzate dal essere puro desiderio e dal avere come unico scopo il soddisfare a tutti I costi questi desideri;la differenza compare nel significato e nella considerazione che I pensatori hanno delle 2 figure infatti:per Nietzsche il super uomo e mentalmente sano,non imediatamente un pericolo,mentre per Freud lo psicopatico e un assoluto pericolo per la societa e il cui comportamente va “sistemato” e “curato”.
    Un’ultimo concetto che suscita analogie fra I due autori e il “libido” di Freud;tale concetto rappresenta una sorte di energia alla base di qualsiasi aspetto della vita,concetto che rimanda alla cosidetta “volonta di potenza” di Nietzsche,con la differenza che,mentre libido e un desiderio di carattere strettamente sessuale,la volonta di potenza e un desiderio piu generico(e una sorte di “desiderio di desiderare” e si ferma qui,non specifica neinte altro;quello di Freud e un “deiderio di desiderare di congiungersi con la propria madre”)

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