L’empirismo logico (da Schlick a Hempel)

La crisi delle certezze tra Otto e Novecento investe anche la scienza, se consideriamo come le nuove teorie e scoperte scientifiche mettano in discussione diversi postulati del positivismo ottocentesco.

Davanti al rischio del diffondersi del nichilismo e dello scetticismo sulle  “verità” scientifiche i primi filosofi della scienza del Novecento, gli empiristi logici, rilanciano in forma nuova concezioni di tipo positivistico, ispirandosi all’approccio di Ernst Mach.

Cfr. cap. 9, § 5, pp. 269-71 (fino a Schlick incluso); cap. 7, § 1, L’empiriocriticismo di Mach [e Aveniarius], p. 194.

Una variante dell’empirismo logico che intende ovviare ai limiti più evidenti dell’approccio originario di Schlick è quella di Hempel [si aprano anche i link interni alla pagina su Hempel, tratti dal volume di Samir Osaka], filosofo empirista appartenente al circolo di Berlino, che elabora il modello di spiegazione scientifica della “legge di copertura”.