“Venezia” originariamente era termine che indicava l’intera regione dei Veneti dall’attuale Friuli (con Aquileia, l’antica capitale commerciale e religiosa) al Trentino (come si chiama “Francia” la regione dei Franchi, “Germania” quella dei Germani, “Grecia” quella dei Greci ecc.), corrispondente – se si aggiunge l’Istria – alla X Regio romana (Venetia et Histria).
Dopo la parentesi ostrogota e la liberazione ad opera degli eserciti imperiali di Giustiniano (554), gran parte della regione storica finì sotto il dominio longobardo, che trasferi la sede del patriarcato di Aquileia a Cividale (Forum Iulii, da cui il toponimo “Fr-iuli”, in realtà a Cormons), capitale del ducato del Friuli, mentre molti abitanti fuggirono nella parte restata ai “Romani” (cioè ai c.d. “bizantini”), corrispondente alle regioni intorno alle lagune di Marano (Grado divenne per un certo tempo sede del “vero” patriarcato di Aquileia) e di Venezia. Questa striscia di terra costiera, comprensiva delle diverse isole interne alle lagune, conservò dunque il nome di Venezia. Poiché la sede del “duca” (cioè del governatore militare “bizantino”), nominato a partire dal 697, ufficialmente dipendente dall’esarca di Ravenna (città che, tuttavia, a metà del VIII sec. cadde in mano longobarda), dopo essere stata fissata a Metamauco (l’attuale Malamocco) e ad Eraclea, si stabilì definitivamente agli inizi deìl IX sec. sull’isola di Rialto (anche perché nell’828 vi erano state traslate le presunte spoglie dell’evangelista Marco, trafugate da Alessandria d’Egitto), il nome “Venezia” cominciò ad essere usato sempre più per indicare tale isola. Contemporaneamente il duca delle Venezie (in veneziano: doge) iniziò a emanciparsi sempre più dal controllo dell’impero d’oriente, fino a che la sua carica non divenne elettiva e il potere effettivo passò nelle mani del Maggior Consiglio, organismo rappresentativo delle più influenti famiglie veneziane (circa 200, numero che venne chiuso tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, con la famosa “serrata del Maggior Consiglio”). Nel frattempo Venezia, la perla dell’Adriatico, la Serenissima Repubblica, era diventata la grande potenza marittima e commerciale che dominò per secoli il Mediterraneo, grazie anche ai crescenti privilegi commerciali di cui i Veneziani godevano nelle città dell’Impero “bizantino”. Come sappiamo, per ironia della sorte furono proprio i Veneziani, nel 1204, a dirottare la IV Crociata, originariamente diretta a Gerusalemme, su Costantinopoli, determinando il saccheggio della capitale dell’impero d’Oriente e favorendo il collasso dello stesso, sotto i colpi degli Ottomani (probabilmente Costantinopoli, che era stata “scavalcata” dagli Ottomani che erano dilagati nei Balcani, sarebbe caduta anche prima del 1453 se gli Ottomani stessi non fossero stati “distratti” dal conflitto con i Mongoli di Tamerlano).
Nei primi anni del Quattrocento vediamo Venezia espandersi rapidamente sulla terraferma, in seguito a una decisione che fu presa dopo aspre discussioni nel Maggior Consiglio, (Udine, capitale della patria del Friuli, cadde p.e. nel 1420) raggiungendo all’incirca i confini della X Regio romana (cioè del Veneto antico), dall’Istria alle attuali province di Bergamo e Brescia (che sono in Lombardia).
Cfr. § 3.1, pp. 59-62 (in cui si accenna anche alla storia delle altre repubbliche marinare e alla straordinaria avventura di Marco Polo). Fruisci anche della prima parte (finché gli argomenti trattati ti appaiono pertinenti al tema che abbiamo sviluppato) di questa puntata di Rai Storia dedicata alla storia di Venezia.