Come ricostruire gli insegnamenti originari di Gesù?

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2018-11-10 Tutto il giorno

Per sperimentare “in vivo” i metodi adottati dagli studiosi (della third quest) nella ricostruzione dell’originaria predicazione di Gesù di Nazareth (operazione indispensabile se si vuole comprendere l’incidenza della successiva rielaborazione teologica del messaggio gesuano e, all’interno di questa, l’eventuale apporto della filosofia greca) svolgi il seguente esercizio.

  • Discuti, sulla base dei criteri indicati in questa pagina web (cioè i criteri di: discontinuità, conformità, imbarazzo, attestazione multipla) se il seguente brano, tratto dal (solo) Vangelo secondo Matteo (15, 1-9), riferisca un episodio della vita di Gesù verosimilmente avvenuto e, quindi, anche una insegnamento che potrebbe essere fatto risalire al “Gesù storico” (Considera che, perché un brano sia considerato storicamente attendibile, è sufficiente che soddisfi la maggioranza dei criteri o quelli che, caso per caso, sono considerati più rilevanti).
15 In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: 2«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». 3Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? 
4Dio ha detto: Onora il padre e la madre e inoltre: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte.
5Voi invece dite: «Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un'offerta a Dio, 6non è più tenuto a onorare suo padre». Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione. 
7Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
8Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
9Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
ascolta mp310Poi, riunita la folla, disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! 11Non ciò che entra nella bocca rende impuro l'uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l'uomo!».
12Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». 13Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. 14Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». 
15Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». 16Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? 17Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? 18Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. 19Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. 20Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo».

 

25 pensieri su “Come ricostruire gli insegnamenti originari di Gesù?

  1. Leggendo il testo ,uno degli aspetti che si nota subito e che sembra essere messo ,quasi, in primo piano è che Gesù non concorda con il modo di essere credente di quel tempo, infatti per gli scribi la legge era importantissima tanto da diventare l’unica guida spirituale del popolo e coloro che erano in grado di leggerla, interpretarla ed applicarla acquistarono un potere enorme; c’erano meno sacrifici e più lode a Dio nei gesti quotidiani, così però si finiva per ricadere in un’ eccessiva legalità che caricava gli uomini di un fardello di minuzie che mascheravano l’essenziale ( che per Gesù era ad esempio l’ “attenzione” per i deboli e i poveri che erano considerati , nella mentalità comune del tempo, maledetti ed abbandonati da Dio); proprio per questo motivo ,secondo il criterio di discontinuità, questa vicenda potrebbe essere considerata verosimile ; anche il fatto che non sia stato scritto di un eventuale provvedimento nei confronti di Gesù dopo questo avvenimento in cui pubblicamente ha fortemente criticato le “credenze” degli scribi e di coloro che aderivano a questo modo di pensare , attribuendo così a Gesù una certa superiorità (rispetto a chiunque altro avrebbe fatto ciò , venendo poi punito) fa si che si tratti di uno scritto verosimile (secondo il criterio dell’imbarazzo). Per quanto riguarda il criterio della conformità e dell’attestazione multipla non si hanno abbastanza informazioni per poter analizzare il testo secondo codesti criteri. Nel complesso ,quindi, sembrerebbe storicamente attendibile.

    1. La discontinuità ci sta tutta. Mi convince meno l’applicazione dell’imbarazzo. Questo criterio, infatti, si riferisce al fatto che il determinato episodio possa imbarazzare non gli Ebrei del tempo di Gesù, ma i cristiani successivi. Ora, questi potrebbero trovare poco imbarazzante, anzi del tutto convincente il fatto che il loro Cristo attacchi i farisei, marcando la distanza tra cristianesimo e giudaismo. Semmai, come vedremo, i cristiani potrebbero trovare imbarazzante il fatto che Gesù consenta ai suoi discepoli di mangiare con le mani sporche. Diciamo: è difficile immaginare che un cristiano si sia inventato questa storia (altro è violare il Sabato per salvare un uomo, altro per mangiare con le mani sporche o simili). Poi la conformità c’è tutta: difficile per un cristiano (supponiamo di cultura greca o romana) “inventarsi” certi dettagli dell’episodio. Dunque è senz’altro conforme alla cultura ebraica del tempo. Invece l’attestazione non è affatto multipla, dunque tale criterio è assente (ma la sua assenza non comporta che l’episodio sia falso, lo rende solo meno probabilmente vero). Nel complesso, comunque, hai ragione: l’episodio è considerato dalla maggior parte degli studiosi storicamente attendibile.

  2. In questo testo tratto dal Vangelo secondo Matteo ho riscontrato in particolare i criteri dell’imbarazzo e dell’attestazione multipla. Per quanto riguarda il primo, il fatto che i discepoli di Gesù mangiassero con le mani sporche, avrebbe creato grande imbarazzo alla Chiesa se questo fatto non fosse veramente accaduto. Nonostante ciò, nella sua introduzione al quesito si legge che solamente Matteo ha riportato questo episodio, quindi le possibilità dell’autenticità storica del fatto diminuiscono (4 criterio).
    D’altra parte, pur avendo compreso cosa si intende per criterio di discontinuità e conformità, non sono riuscita a trovare nel testo parti o contenuti che potessero dimostrare i due. Ricercando in internet però, ho riscontrato un evidente distacco tra il periodo in cui visse il profeta Isaia e quello in cui si fondò la corrente religiosa e politica dei Farisei. Il primo infatti condusse la sua vita dal 765 a.C. (circa) fino al 700 a.C. mentre i Farisei iniziarono la loro “attività” intono al II – I secolo a.C.. Come poteva Isaia giudicarli se non erano ancora “nati”?
    Non credo però che questa mia ipotesi possa in qualche modo rientrare nei criteri citati soprastante.
    In conclusione, sommando queste mie varie supposizioni, ho dei dubbi sulla veridicità di questo episodio religioso.

    1. Hai colto perfettamente il funzionamento dei due criteri che invochi per primi. Hai ragione a osservare, poi, come le tue considerazioni su Isaia siano poco pertinenti. Anche ammesso che la tua ricostruzione storica sia corretta, come ci potrebbe aiutare a capire se l’episodio in cui è coinvolto Gesù sia veramente accaduto oppure no? In realtà, come vedremo (immagino) in aula, l’episodio soddisfa i criteri di discontinuità e conformità: Gesù si oppone ai farisei, marcando la “discontinuità” da loro (e giustificando il fatto che di questo “scontro” sia rimasta memoria); soprattutto (conformità) difficilmente un greco o un romano avrebbe potuto conoscere tali e tanti particolari della cultura religiosa ebraica come quelli che Gesù, in questo episodio, mostra di conoscere. Entrambi i criteri, dunque, insieme a quello da te evocato dell’imbarazzo, suggeriscono che l’episodio, sebbene attestato nel solo Matteo, sia autentico.

  3. Secondo me questo episodio della vita di Gesù risulta storicamente verosimile per due tra i criteri necessari per verificare la veridicità dei testi sacri: quello dell’imbarazzo (più evidente) e quello della conformità.
    Riguardo al primo, il fatto di non lavarsi le mani prima di mangiare è sicuramente “imbarazzante”, ma forse più imbarazzante e volgare (e si può dire anche “duro”) è il linguaggio di Gesù, che menziona gli escrementi umani, le fogne, e che addirittura dice ai propri discepoli che “non capiscono nulla”. L’uso di tali espressioni si intreccia col secondo criterio, quello della conformità: Gesù appare infatti un uomo normale, che usa un linguaggio comune, e questo rende la vicenda più reale.

    1. Molto corretto. Per quanto riguarda la conformità, rileva più che il ricorso da parte di Gesù a un linguaggio comune, la sua conoscenza di usi e costumi ebraici che difficilmente un greco p.e. avrebbe potuto conoscere.

    2. Mi sembra un ragionamento, il tuo, convincente. Resterebbe da dire che l’episodio soddisfa anche il criterio della discontinuità, mentre non soddisfa quello dell’attestazione multipla (ma questo non basta a negarne l’attendibilità).

  4. A seguito dell’analisi secondo i criteri di attendibilità storica, ritengo di poter affermare con una considerevole sicurezza che l’episodio da Lei fornitoci tratto dal Vangelo secondo Matteo sia attendibile.
    Certamente il criterio di discontinuità è quello che maggiormente risalta: la posizione presa da Gesù va totalmente contro la tradizione del tempo, ed è per questo motivo da considerarsi verosimile. Non lavarsi le mani prima di mangiare al tempo era considerata una pratica offensiva, inaudita.
    Il criterio di conformità è a mio parere presente, nonostante sia poco evidente. È lampante la contrapposizione e la distinzione tra Gesù e i suoi discepoli (giudei) e i farisei, legati alle loro tradizioni e ai loro costumi e sconcertati dalla mentalità di Cristo, così diversa dalla loro.
    Anche il criterio dell’imbarazzo è osservato, per due motivi:
    1)Per la Chiesa sarebbe stato abbastanza imbarazzante inventare che il proprio Messia andasse in giro a predicare l’inutilità dell’etichetta a tavola, e questo è secondo me un elemento di imbarazzo (e quindi di attendibilità dell’episodio) molto forte.
    2)Forse meno rilevante ma comunque interessante è quell’”ipocriti!” rivolto ai farisei da parte di Gesù. È curioso come il grande Messia della religione cristiana “offenda” i miscredenti. Non avendo un’ampia conoscenza dei vangeli mi rimetto a Lei, professore, per giudicare la rilevanza di questo elemento.
    Infine l’ultimo criterio, ovvero quello dell’attestazione multipla, non è verificabile causa assenza delle fonti a cui attingere.

    1. Ottima risposta. Avrei qualche dubbio nell’ascrivere (attribuire) quell'”ipocriti” al criterio dell’imbarazzo (in moltissime pagine evangeliche, come sai, Cristo attacca i farisei con epiteti poco gentili, ma questo si spiega bene con l’esigenza dei primi cristiani di “marcare la distanza” dalla cultura ebraica d’origine). La discontinuità è importante, ma insufficiente e un po’ insidioso. Altrimenti moltissimi passi del Vangelo di Giovanni, che segnano un’enorme discontinuità con la cultura ebraica, sarebbero da considerare autentici, quando tutto suggerisce che siano stati elaborati in ambito greco. Semmai è assai rilevante, per questo passo, la conformità. Gesù mostra infatti di conoscere molto bene, anche se le critica, usanze ebraiche che difficilmente un greco avrebbe potuto conoscere altrettanto bene.

  5. Questa parte di Vangelo può essere considerata storicamente attendibile innanzitutto per il criterio dell’imbarazzo poiché la chiesa dicendo che i discepoli non lavandosi le mani prima di mangiare trasgrediscono la tradizione degli antichi non ne ricaverebbe una bella figura e quindi non avrebbe motivo di inventarsi tale esempio ma per spiegare questa parabola avrebbe potuto usarne un altro.
    Un importante e valida prova della storicità di questa parte di Vangelo e dell’esistenza di Gesù è data dalla discontinuità che egli ha dimostrato nei confronti dell’ambiente giudaico nel quale ha vissuto. La sua posizione, ad esempio, nei confronti del legalismo giudaico per l’osservanza della legge ad’esempio nel dare ai farisei dei ciechi che guidano altri ciechi, questo ad esempio è elemento che contrasta con la mentalità del suo ambiente così rigorosamente posta sotto degli schemi e delle prescrizioni inattaccabili e considerate sacre.
    L’altro criterio che è appunto basato sul quello appena descritto sopra è quello della conformità Gesù è appartenuto a questo periodo storico, senza comunque sottovalutare la notevole novità e superiorità di Gesù rispetto al suo tempo, infatti Gesù parla con superiorità e alle volte uscendo dai criteri delle tradizioni del tempo.
    Un criterio che invece che mette in dubbio e non dimostra l’attendibilità storica è quello dell’attestazione multipla poiché questo passo è narrato solo nel Vangelo di Matteo e da nessun altro.

  6. E’ molto difficile riuscire a capire se questo episodio sia veramente accaduto basandosi solo su questa parte di testo, però da quello che ho potuto intuire ritengo che sia realmente avvenuto. Infatti rispetta due criteri, quello della discontinuità e della conformità. Infatti per quanto riguarda il primo, il pensiero espresso da Cristo va evidentemente contro l’idelologia dei farisei, mentre per il secondo il discorso è breve quindi è difficile trovare discontinuità nel linguaggio, comunque non ho trovato grosse differenze, quindi posso ritenerlo vero. Il criterio dell’imbarazzo non è rispettato, ma questo criterio non può valere tutte le volte, perchè non tutte le cose non imbarazzanti dette da Gesù sono false. Infine, per quanto riguarda il criterio dell’attestazione multipla, non posso verificarlo, perchè viene fornito il testo di un solo vangelo, quello di Matteo.

    1. La conformità non consiste nell’assenza di “differenza” ma nel fatto che l’episodio sia credibile rispetto al contesto storico-culturale del proprio tempo (e in questo senso l’episodio è senz’altro “conforme”). Perché dici che l’episodio non soddisfa il criterio dell’imbarazzo? E’ credibile che cristiani di epoche successive l’abbiano inventato, cioè abbiano inventato che il loro divino Maestro dissuadesse i suoi discepoli dal lavarsi le mani? Infine, non c’è proprio attestazione multipla (non è che tu non possa verificarlo!).

  7. Analizzando questo brano del Vangelo di Matteo, secondo me, con i criteri della terza ricerca, si può dire che secondo il primo criterio, ovvero quello di discontinuità, ci può essere qualche elemento che porta a far credere che Gesù di Nazareth sia effettivamente esistito, poiché si pone contro i Farisei dicendo anche che “sono ciechi e guide di ciechi e quando un cieco guida un altro cieco cadranno tutti in un fosso”.
    Per il criterio di conformità, secondo me, Gesù può essere inserito nel contesto storico perché, in questo brano, appare come uno che si espone usando il linguaggio di quel tempo e quindi uno che ha vissuto nel suo tempo.
    Invece il criterio di imbarazzo non penso sia molto “presente” in questo passo poiché riguarda principalmente la Chiesa primitiva e gli apostoli e i discepoli (anche se non sono molto sicura di questo).
    L’ultimo criterio, ovvero il criterio di attestazione multipla, non dimostra l’esistenza storica in questo brano poiché questo criterio ritiene che un fatto sia vero solo se riportato da più fonti (nel nostro caso i Vangeli) e noi invece lo troviamo solamente all’interno del Vangelo di Matteo.

    1. Innanzitutto i criteri in questione servono per stabilire se il singolo episodio sia o meno attendibile (si dà per acquisito che Gesù sia effettivamente esistito o, almeno, chi adotta questi criteri lo presuppone). Poi è vero che l’imbarazzo riguarda la Chiesa primitiva, ma, per così dire, si “riverbera” sui testi dei Vangeli: sarebbero attendibili quegli episodi che potrebbero imbarazzare i cristiani (cioè che difficilmente questi si sarebbero inventato riguardo al loro Divino Maestro). Se ammetti che difficilmente un cristiano del I sec. si sarebbe inventato che Gesù dissuadeva i suoi discepoli dal lavarsi le mani, l’episodio risulta attendibile (soddisfa il criterio dell’imbarazzo).

  8. Buongiorno,
    secondo me questo brano si può considerare storicamente attendibile per due tra i criteri indicati per verificare la veridicità dei vangeli, quello della discontinuità e quello dell’imbarazzo. Riguardo al primo, si può notare come il comportamento dei discepoli sconvolga i farisei e vada contro le antiche tradizioni, creando così un nuovo modo di vivere. Questo si collega anche al secondo criterio, dove Gesù, per rispondere alla domanda dei farisei, usi un linguaggio volgare, che si può quasi definire imbarazzante. Gli altri criteri, di conformità e di attestazione multipla, non sono soddisfatti; in particolar modo il secondo, perchè questo episodio viene riferito solo da Matteo.

    1. … ma la conformità è pienamente soddisfatta, ti pare? Nessun greco o romano avrebbe potuto conoscere tali e tanti dettagli del contesto ebraico dell’episodio.

  9. A mio parere questo testo estrapolato dal Vangelo di Matteo non mi da molte motivazione per affermare che sia verosimilmente avvenuto. Non è infatti confermano la tramite il criterio dell’attestazione multipla poiché il fatto è presente solo fra le scritture di Matteo.

    1. Già, ma sembra soddisfare pienamente gli altri tre criteri, il che potrebbe bastare a rendere l’episodio attendibile (il fatto che il solo Matteo lo attesti non dimostra, di per sé, che sia stato inventato, solo toglie un ulteriore indizio a favore dell’autenticità).

  10. Si può vedere una vena di veridicità in questi brani soprattutto prendendo in considerazione il criterio di discontinuità infatti è riscontrabile molte volte il dissenso da parte dei farisei e lo stesso Gesù è scontroso con loro “insinuando”di aver sostituito gli insegnamenti con delle loro tradizioni.Stessa cosa per il criterio di conformità riferito al lavaggio delle mani che era (e forse ancora oggi) una legge non scritta,la ripresa di questa sta a testimoniare la “religione” di Gesù e quindi la conformità del “figlio dell’uomo” con il suo tempo.
    Non è presente a mio parere l’imbarazzo perché non c’è niente che “imbarazza”la chiesa,non è possibile verificare il criterio dell’attestazione multipla in quanto i testi sono insufficienti. Detto ciò si può affermare la veridicità storica o per lo meno possiamo ipotizzare che questo evento sia accaduto.

    1. Non è imbarazzante per la Chiesa che il proprio Divino Maestro insegni a non lavarsi le mani? Per essere più chiari e volgere il criterio dell’imbarazzo in positivo: è credibile che cristiani vissuti dopo la morte di Gesù si siano inventati un episodio così bizzarro?

  11. Quello che Gesù dice, va incontro al criterio della discontinuità, secondo il quale Lui non si conforma a quelle che sono le usanze del tempo ma esprime propri pensieri che vanno contro alla tradizione a Lui contemporanea.
    Gesù infatti va contro l’idea della tradizione che mangiare senza lavarsi le mani renda impuro l’uomo, dicendo che quello che è veramente importante per Dio non è quello che entra nella bocca (quindi il fatto che loro mangino con le mani sporche o meno) ma quello che ne esce, (come le Sue parabole) infatti dalla bocca possono uscire bestemmie, bugie e offese che sono quelle che rendono veramente impuro l’uomo.
    Gesù va incontro al criterio della discontinuità anche quando afferma che quello che dice Dio riguardo all’onorare il padre e la madre, e che quindi sarebbe bene seguire, è invece messo da parte per seguire la tradizione.

    1. Come vedremo in aula, l’episodio soddisfa certamente anche il criterio della conformità e, forse, anche quello dell’imbarazzo.

  12. buonasera,
    il brano del Vangelo secondo Matteo qua riportato mi sembrerebbe a sensazione personale un episodio verosimile seppur non rispetti tutti i criteri storici per decretarlo come episodio molto probabilmente avvenuto. Infatti nel brano Gesù ci appare mostrando un nuovo modo di vivere la fede, che i discepoli devono e vogliono ancora scoprire rendendo di fatto accettabile il criterio di discontinuità; allo stesso tempo però non possiamo sapere con precisione il linguaggio da lui adottato seppur probabilmente fosse quello del suo tempo. Inoltre nel brano si tratta ancora di un insegnamento di Gesù dove discepoli e sacerdoti non riferiscono ancora ciò che hanno imparato per quanto riguarda il criterio dell’ imbarazzo, e l’attestazione di questo episodio sappiamo che proviene dal vangelo secondo Matteo ma non si sa se sia presente pure negli altri vangeli.

    1. Non mi è chiaro in che cosa vedi operante il criterio dell’imbarazzo (probabilmente fraintendi il suo significato). Poi sappiamo perfettamente che l’episodio non figura negli altri vangeli (nell’introduzione era specificato che esso figura nel SOLO Vangelo di Matteo), dunque non si può applicare il criterio dell’attestazione multipla.