La Costituzione italiana

La Costituzione italiana (cfr. il manuale di storia, § 17.2, La Costituzione e le istituzioni repubblicane, pp. 637-39), che presenta alcune caratteristiche generali che la differenziano dal precedente Statuto Albertino (come la rigidità, ad esempio) (cfr. C.C., Introduzione, pp. 1-4), dopo l’enunciazione dei Principi Fondamentali (artt. 1-12), è divisa in due parti, Prima e Seconda. La Prima enuncia i diritti e i doveri dei cittadini, mentre la Seconda tratta dell’assetto istituzionale.

Poiché i diritti e i doveri scaturiscono fondamentalmente dai principi conviene partire da questa parte. L’assetto istituzionale, infatti, può essere visto come lo strumento attraverso il quale garantire i diritti e i principi enunciati.

La nostra Costituzione ha un’anima liberale (che si può far risalire alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese del 1789), tesa a difendere i diritti civili fondamentali, ma ha anche un’anima democratica e una sociale (dovute storicamente all’influenza esercitata nella stesura della Costituzione dai partiti di massa cattolico, socialista e comunista).

Ecco una scheda sull’articolazione della nostra Costituzione dal punto di vista delle sue diverse “anime”.

Sui diritti (rapporti) civili cfr. C.C., pp. 59-62; pp. 68-71; pp-.75-78; sulla libertà religiosa, cfr. C.C., pp. 101-107.

Sui rapporti economici (con particolare riguardo al diritto al lavoro, alla libertà d’iniziativa economica e ai limiti della proprietà privata) cfr. C.C., p. 66, La democrazia sociale ed economica, ma soprattutto C.C., pp. 81-89.

Sui rapporti etico-sociali (con particolare riguardo al diritto all’istruzione e alla salute e al diritto di famiglia) cfr. C. C., pp. 63-66; pp. 109-117.

Possiamo, infine, collegare il tema dei diritti politici (cfr. C.C., pp. 66-67) al più generale assetto istituzionale della repubblica, trattato nella Seconda parte della Costituzione, cfr. C.C., pp. 5-58), con particolare riguardo alle autonomie locali e alla minoranze linguistiche (cfr. C.C., pp. 91-99), nonché ai rapporti internazionali e alla bandiera (cfr. C.C., pp. 119-141).