Quale lo statuto epistemologico della teoria dell’evoluzione?

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2018-12-18 Tutto il giorno
  • Che cos’è la teoria dell’evoluzione nella versione neodarwinistica (che considera determinante il meccanismo delle selezione naturale dell’organismo di volta in volta casualmente più adatto al proprio ambiente)? Un’ipotesi scientifica, una verità dimostrata, una congettura, una concezione filosofica? Appare convincente? La selezione naturale è un meccanismo necessario e sufficiente a spiegarla?

Per rispondere a questo quesito, dopo aver ripassato la teoria di Darwin sul manuale U3, cap. 2, § 2, pp. 188-191, concludi la lettura di questa pagina del sito principale.

16 pensieri su “Quale lo statuto epistemologico della teoria dell’evoluzione?

  1. Il neodarwinista più celebre è Jacques Monod. Credo che la sua spiegazione per esporre la teoria dell’evoluzione per convincere i lettori, possa essere considerata come un’ipotesi scientifica, tuttavia dimostrata solamente empiricamente, ovvero osservando l’andamento statistico degli eventi ma senza una vera e propria formulazione o dati scientifici che la rendano veramente credibile e affermabile come vera, ma può solo “lasciare allibiti” come scrive Giuseppe Sermonti.
    Monod in particolare sostiene che come il principio dell’entropia, l’evoluzione non torna sui suoi passi. I due processi quindi possono essere messi a confronto l’uno con l’altro. Nonostate questo, è credibile che per una minima durata il sistema risalga la discesa dell’entropia (intesa come disordine). Vi è dunque un meccanismo che cumulando tutti questi momenti “a ritroso nel tempo” riesce in qualche modo a far passare il sistema dal disordine all’ordine e dal semplice al complesso, la Selezione Naturale.
    Dunque potrei azzardare dire che nonostante la Selezione naturale sia necessaria a rendere credibili queste ipotesi (altrimenti non vi sarebbe alcuna base come spiegazione, essa crea le fondamenta per far stare in piedi tutta la teoria), non riesce a renderle vere. Quello che intendo è che a mio parere non è sufficiente poichè non ha basi scientifiche di per sè vere, ma è una seplice “legge statistica”, che può essere contestata, come fa ad esempio Sermonti. Egli infatti crede che non possa essere tutto frutto del caso perchè deve esserci stato almeno un progetto iniziale alla base di tutti questi eventi che difficilmente possono essere stati creati interamente dalla casualità.

    1. Interessante la tua meditazione anche se non è del tutto chiara (forse per la complessità dell’argomento). Ad esempio che cosa significa che la selezione naturale sarebbe “necessaria” per rendere “credibili” certe ipotesi, senza renderle “vere”? Quando si crede a qualcosa non si crede anche che sia vero?

  2. È difficile stabilire cosa sia la teoria dell’evoluzione neodarwiniana se un ipotesi scientifica, una congettura, una concezione filosofica. Come tutte le cose molti dei suoi aspetti sono dimostrati alcuni plausibili ma ci sono anche moltissimi “problemi”( come ad esempio : la tendenza conservativa piuttosto che evolutiva del meccanismo della selezione naturale
    l’assenza o scarsità di tracce dei famosi “anelli intermedi” nella catena evolutiva
    caratteristiche di determinati organismi che non potrebbero essere spiegate evoluzionisticamente (caratteristiche apparentemente inutili alla sopravvivenza, come il canto degli uccelli, oppure caratteristiche, poi resesi utili, sviluppatesi però molto tempo prima che potessero effettivamente essere tali, come la forma dell’insetto foglia)) per cui non basta la teoria della selezione naturale per poter spiegare questi fenomeni. Ricorrendo alle sole spiegazioni biochimiche: non si capirebbe, infatti, perché il big bang da cui sarebbe nato l’universo abbia potuto dare luogo a una tale ricchezza di forme e non, invece, a un ambiente omogeneo, simile a quello generato da un gas che si espande in modo uniforme in uno spazio vuoto.

    1. Ottime considerazioni. Da dove hai tratto l’ultima, davvero significativa? Ne ho scritto da qualche parte, ma non credo nelle pagine che vi ho assegnato relative a questo modulo…

  3. L’evoluzione della specie è ormai un dato di fatto, nessuno la metterebbe più in discussione a favore di Adamo ed Eva. Tuttavia è il carattere meccanicistico di questa, che prevede una cieca e casuale selezione naturale, ad essere oggetto di critiche. A mio avviso non può essere considerata un dato di fatto ma bensì una valida teoria non del tutto dimostrata. Ciò che mi rende perplesso è la mancanza di prove degli anelli intermedi della catena evolutiva . Riguardo al fatto che siamo nati da una evoluzione casuale, perché no? Se si assume che il big bang sia nato da condizioni casuali favorevoli, perché l’universo non dovrebbe essere governato dal caso. Tuttavia non riesco a spiegarmi il fatto che alcuni caratteri naturali come l’occhio si siano diffusi in esseri e ambienti totalmente diversi. Ci deve essere una qualche finalità oppure dato che più o meno tutti gli organismi vivono alla luce hanno bisogno degli occhi per decodificare la luce visibile e muoversi nello spazio? In conclusione penso sia una teoria plausibile ma non totalmente convincente in quanto lo è solamente agli occhi di un positivista mentre qualsiasi altra persona che crede nella possibilità dell’esistenza di finalità intrinseche (come me ) fa sorgere molti dubbi.

    1. Molto interessante. Ma come concili la tua credenza in “finalità intrinseche” con l’ipotesi che il caso sia sufficiente a spiegare addirittura l’origine dell’universo? In generale come giustifichi la tua credenza in finalità intrinseche? E’ un’intuizione che hai, ingiustificata, o è basata su qualche genere di fondamento?

  4. Personalmente ritengo che le varie teorie neodarwinistiche non siano da accomunare ne ad una concezione filosofica e neanche ad una verità scientifica. A mio parere penso si tratti esclusivamente di una serie di congetture utilizzate e interpretate in modo totalmente errato, nonché spacciate come verità scientifiche.

  5. La teoria dell’evoluzione è un postulato del neodarwinismo; alcuni scienziati e filosofi del tempo erano contro questa ipotesi, per le scarse possibilità di un susseguirsi continuo di passaggi da uno stato di disordine, più semplice, ad uno stato di ordine, più complesso. Per quanto riguarda la selezione naturale, questa è sì necessaria per spiegare la teoria dell’evoluzione, ma non è sufficiente; tra le molte controversie nate sulla selezione naturale, ne ritengo essenziali due: la prima riguarda la velocità con la quale si sono sviluppati i vari mutamenti, infatti per applicare tutti questi cambiamenti il genere umano avrebbe dovuto impiegare molto più tempo; il secondo riguarda lo scopo di questi mutamenti, infatti seppur alla fine si capisca a cosa servono, nel mentre si sviluppavano erano privi di utilità e rendevano più difficile sopravvivere. Quindi non sembra possibile che dei mutamenti che all’inizio portavano solo svantaggi potessero continuare a svilupparsi senza venire eliminati.

    1. Condivido la tua perplessità. Un neodarwinista argomentarebbe, probabilmente, che nelle fasi intermedie certi organi assolvevano funzioni diverse da quelle assolte alla fine: ad esempio le proto-ali degli uccelli potevano servire a favorire la refrigerazione del sangue…

  6. ritengo che la teoria dell’evoluzione neodarwiniana sia un’ ipotesi scientifica ma non totalmente dimostrata. L’evoluzione della specie e la sopravvivenza dell’essere più adatto al proprio ambiente secondo leggi casuali, infatti, risultano ragionevoli (anche alla luce degli studi scientifici più recenti).
    La critica a questa teoria riguardante la non totale dimostrazione (non si può dimostrare che esistono infiniti altri mondi con la possibile presenza di forme aliene più o meno sviluppate) potrebbe essere fatta a qualunque altra teoria sulla creazione ed evoluzione delle specie. Anche l’ipotesi secondo la quale Dio (o un’altra entità trascendentale) abbia creato l’universo e gli uomini è egualmente indimostrabile (anche se a mio parere il darwinismo appare più convincente).

    1. Certo, rimane un mistero che avvolge la vita. La debolezza dell’evoluzionismo non comporta che teorie diverse siano più dimostrate o dimostrabili, anzi si direbbe che lo siano meno…

  7. A mio parere la teoria della selezione naturale, ad oggi, è un piccolo frammento di un qualcosa di più grande. Cerco di spiegarmi meglio: non credo che la selezione naturale, da sola, possa spiegare l’evoluzione delle specie. All’inizio della visione di questo modulo la mia era più che altro una sensazione, ma attraversando le diverse contro argomentazioni poste sia dalla comunità scientifica che da quella filosofica trovo sempre più prove a sostegno del mio pensiero. Ad esempio, il fatto che considerando l’evoluzione come una serie concatenata di risultati improbabili bisogni presupporre l’esistenza di mondi extraterrestri è già di per se una contro argomentazione molto forte: dovrei presupporre mondi sia sottosviluppati (rispetto alla Terra) che sovra sviluppati, e questo processo potrebbe amplificarsi all’infinito sia in avanti che all’indietro. E allora mi chiedo: possibile che tra tutti questi mondi infiniti nemmeno uno si sia messo in contatto con noi? È impossibile che tutti gli abitanti di ogni mondo sviluppato si preoccupino di non interferire col nostro; per la legge dei grandi numeri dovremmo incontrarne almeno uno.
    Oltretutto mi ha colpito anche la contro argomentazione di Sermonti e di altri pensatori e scienziati: la selezione naturale opera più come un meccanismo conservatore che progressista, e questo cambia le carte in tavola. La selezione naturale non spiega l’evoluzione ma ha un ruolo a sé, o anzi ne è una (parziale e non certa) conseguenza, anche perché personalmente mi riesce difficile pensare che l’universo basi il suo sviluppo su un meccanismo così distruttivo, che peraltro non trova riscontro in nessun micro o macrocosmo, cosa che solitamente accade per molti processi naturali.

    1. E allora? Dovremmo supporre una nascosta volontà di Dio al cuore dell’evoluzione o piuttosto una spontanea tendenza della materia vivente all’auto-organizzazione?

  8. Il neo darwinismo espone l’evoluzione come un’ipotesi scientifica poiché l’unico modo in cui dimostra questa sua affermazione è osservando lo svilupparsi degli eventi. Monod infatti sostiene che l’evoluzione non torna indietro così come il processo dell’entropia.
    Tutto ciò può essere vero vedendo i fatti ma è sufficiente per affermarla scientificamente? Penso che la risposta sia negativa perché è facilmente contrastabile con Eva infatti Semonti

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