Dall’empirismo logico a Popper

L’empirismo presenta alcuni limiti, come alcuni di voi hanno evidenziato nella risposte a questo esercizio.

Ecco di che limiti principalmente si tratta:

  1. la stessa filosofia dell’empirismo logico si esprime in proposizioni (come la stessa formula di Schlick) che, dal punto di vista dello stesso empirismo logico, sarebbero prive di senso, perché non verificabili;
  2. le proposizioni che esprimono stati d’animo, valori etici, ipotesi metafisiche, di cui è ricco il linguaggio ordinario (p.e. “ti amo”, “non è giusto punire un innocente”, “Dio è amore” ecc.), sarebbero non solo prive di significato scientifico, ma, benché sembri a tutti noi di “intenderle” perfettamente, prive di senso in senso assoluto (sotto questo profilo il criterio di verificazione risulta troppo stretto);
  3. la scienza moderna, che l’empirismo logico pretende di “salvare” come il solo sapere degno di questo nome, non si basa solo su proposizioni “atomiche” (corrispondenti a singolari stati di cose) o su proposizioni che se ne possano derivare logicamente, ma anche (anzi soprattutto) su proposizioni universali (le leggi generali della scienza, come quella di gravitazione universale) che, in quanto tali, non corrispondono a nessuno stato di cose determinato (e, quindi, ancora una volta, risultano non verificabili);
  4. il criterio di verificazione appare troppo “stretto” anche perché, per la caratteristica sottodeterminazione delle teorie scientifiche (uno stesso fenomeno può essere interpretato in molti modi diversi), il fatto che una teoria sia verificata (cioè sia compatibile con i fenomeni che si osservano) non ci dice ancora affatto che questa teoria sia vera (perché molte altre teorie, ancora sconosciute e in contraddizione con la teoria in questione, potrebbero “salvare” gli stessi “fenomeni”; cfr. il caso della teoria copernicana che riusciva, più o meno, a salvare gli stessi fenomeni di quella aristotelico-tolemaica);
  5. il criterio di verificazione appare, da un’altra prospettiva, troppo largo, perché ammette come scientifiche proposizioni come “la sedia è marrone” o “il soffitto è grigio” o “questo tavolo è lungo un metro e mezzo” che nessuno si sognerebbe di inserire in un trattato di fisica o di altra disciplina scientifica (banalizzazione).

Ecco la mia videolezione illustrativa di tali limiti:

 

I problemi lasciati irrisolti dall’approccio verificazionista degli empiristi logici vengono affrontati e (apparentemente) risolti dall’approccio “fallibilista” o “falsificazionista” di Karl R. Popper.

Ecco la relativa videolezione:

Cfr.  la pagina dedicata del sito principale e dal manuale, pp. 196-98.