Quale la fonte di ispirazione della Dichiarazione del 1776

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2019-04-04 Tutto il giorno

Dopo aver letto la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti (cfr. vol II, p. 213) rispondi al seguente quesito:

  • Quali le fonti d’ispirazione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti dal punto di vista filosofico e dottrinale? Da che cosa le si possono riconoscere?

P.S. Cogli l’occasione di questo esercizio per ripassare le ultime unità didattiche, da quella dedicata alla (doppia) rivoluzione inglese in poi, direi, in vista della verifica di storia p.v. Concludi, infine, il ripasso studiando l’assolutismo in Francia, la prima unità didattica del modulo. Non dimenticare di approfondire tutti gli argomenti sul manuale, alle pagine a volta a volta indicate nelle diverse unità didattiche (ricorda che quanto trovi scritto nelle pagine relative a tali unità è solo una sintesi del tutto insufficiente per una preparazione adeguata alla prova).

11 pensieri su “Quale la fonte di ispirazione della Dichiarazione del 1776

  1. La Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America del 1776 si ispira chiaramente alle dottrine illuministiche francesi e inglesi (soprattutto grazie a Benjamin Franklin che aveva stretto forti legami con l’Europa) e alle teorie politiche di Locke, Montesquieu e Rousseau. La Dichiarazione di indipendenza si basa sull’egualianza degli uomini e sulla teoria della sovranità popolare, cioè un concetto di volontà generale che consiste nel bene oggettivo della comunità. “Ogni uomo è dotato di diritti inalienabili, tra i quali la vita, la libertà e la ricerca della felicità.” E veniva inoltre affermato “il diritto del popolo” di opporsi e di resistere al governo che non seguisse tali principi o negasse questi diritti; ispirandosi al pensiero politico di Locke nel quale si deve creare un contratto sociale tra sudditi e sovrano e che sostiene la non calpestabilità dei diritti. Si ispira inoltre alla teoria della tripartizione dei poteri di Montesquieu, nel quale uno stato per garantire la libertà deve suddividere il potere; infatti la Costituzione federale prevedeva la divisione in:
    – potere esecutivo spettante al Presidente
    – potere legislativo al Congresso ( Senato con 2 rappresentanti per Stato + Camera con dei seggi per Stato in base alla popolazione )
    – potere giudiziario spettante ai tribunali federali subordinati da una Corte Suprema.

    1. Risposta completa ed esauriente, ma attenzione alla pertinenza. La tripartizione dei poteri desunta dalla dottrina di Montesquieu (e, in parte, dal sistema inglese sostenuto e promosso da Locke) è recepita, come tu stessa hai scritto, nella Costituzione americana, ma la domanda si riferiva alla sola Dichiarazione di indipendenza.

  2. Leggendo l’estratto della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America proposto dal nostro libro di testo, possiamo ritrovare soprattutto le dottrine filosofico-politiche di Locke e Rousseau. Essa afferma che “tutti gli uomini sono creati uguali e sono dotati dal loro creatore di certi inalienabili diritti fra i quali quello alla vita, alla libertà e al proseguimento della felicità”, riprendendo così quello che per il filosofo francese doveva essere il fondamento della società, ovvero l’uguaglianza.
    Si può notare anche come i rappresentanti degli Stati Uniti d’America riuniti nel congresso abbiano intenzione di proporre un modello politico basato sulla sovranità popolare (proprio come voleva Rousseau), contrapponendolo ad uno “stato di assoluto dispotismo”.
    Entra poi in gioco John Locke nel momento in cui essi dichiarano che “ogni qualvolta una forma di governo tende a distruggere questi fini è diritto del popolo modificarla o abolirla e istituire un nuovo governo, fondandolo sui principi e organizzandone i poteri nel modo che gli paia più conveniente a realizzare la propria sicurezza e felicità” e ancora ” è suo diritto e dovere liberarsi di un simile governo e garantirsi in altro modo protezio e per il futuro”. Il filosofo inglese infatti affermava che qualora i cittadini si rendessero conto che lo stato non operi correttamente nei loro confronti, allora essi potrebbero manifestare il proprio dissenso, essendo gli unici in grado di dargli vita.

  3. Le fonti di ispirazione della “Dichiarazione d’indipendenza” degli Stati Uniti sono state senza dubbio l’illuminismo e la Rivoluzione francese (in particolare con la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”).
    Nella dichiarazione si possono notare infatti le righe mirate innanzitutto alla felicità (economica e sociale) della popolazione, e poi ai 3 principi che divennero il motto della Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité, ovvero una concezione socio-politica basata sui diritti dell’uomo, sull’uguaglianza e sulla fratellanza tra tutti gli esseri umani

    1. Come può la Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789 avere influenzato la Dichiarazione d’indipendenza del 1776?

  4. È chiaro che la principale fonte di ispirazione per la dichiarazione d’indipendenza Americana sia stata la monarchia costituzionale inglese (il che è comprensibile in quanto sua ex colonia ) , una delle prime cose che lo fa intuire è l’espressione “no taxation without representation” , i coloni chiedevano il diritto di deliberare a favore o contro ,ad esempio, l’imposizione di nuove tasse (cosa che avveniva per i sudditi inglesi della “madrepatria ” rappresentati dal parlamento),per non parlare dell’evidente adesione al Bill of rights una decina di anni dopo il congresso di Filadelfia in cui si decretò l’indipendenza degli Stati Uniti , altro fattore di rilevanza che “influenzò ” alcune delle decisioni per la dichiarazione d’indipendenza è la corrente illuministica (nuovo modo di concepire la religione non più frutto di “rivelazioni storiche ” come cristianesimo e islam ma una religione naturale a cui tutti gli uomini possono pervenire, ma soprattutto nuova concezione socio-politica basata sui diritti dell’uomo, sulla fratellanza e sull’uguaglianza tra uomini in quanto animali razionali al di là della classe sociale e della diversa provenienza) e di conseguenza a Locke e la formulazione del concetto di non calpestabilità dei diritti civili.

    1. Sembra che tu discuta in generale sugli elementi culturali connessi all’indipendenza americana nelle sue diverse fasi, ma il quesito riguardava specificamente un documento, la Dichiarazione d’indipendenza, di cui vi avevo indicato anche la pagina del manuale nella quale era riportato.

      1. Ahh, non avevo capito chiedesse del documento(non è stato specificato e sono uscita un po’ dal tema).

        1. Che si trattasse dello specifico documento lo ricavavi dal fatto che fosse scritto in corsivo e con l’iniziale maiuscola. Inoltre, se si parla di “dichiarazione d’indipendenza” si fa riferimento a un atto preciso (qualcuno “dichiara” qualcosa in qualche luogo e in qualche tempo) a prescindere anche da questi rilievi. Inoltre alla dichiarazione era associata anche una data precisa, il 1776, dunque non era possibile intendere la domanda come un riferimento generico al “processo dell’indipendenza americana” o simili. Ti scrivo tutto questo per invitarti, in futuro, a prestare attenzione alla forma dei quesiti. Non è raro che allievi anche brillanti ricevano valutazioni non positive in sede d’esame o di verifica per un’affrettata lettura della consegna che li porta fuori tema.

  5. A mio parere all’interno dell’opera sono presenti ripetuti riferimenti ai principi illuministici, tra cui il riferimento alla “legge naturale e divina” e al principio dell’uguaglianza: “Tutti gli uomini sono stati creati uguali”, e subito dopo il riferimento ai “diritti inalienabili”. Molto importante è inoltre il riferimento al diritto del popolo di ribellarsi ai propri superiori teorizzata da Locke: “è diritto del popolo modificarlo o distruggerlo”.