Fenomenologia ed ermeneutica

Munch

La filosofia cosiddetta “continentale” (diffusa nell’Europa non insulare) comprende oggi  un “arcipelago” di tendenze diverse, accumunate, però, dall’attenzione per la storia del pensiero occidentale, dalla origini presocratiche fino ai giorni nostri, considerata come bagaglio culturale da cui non si può prescindere se si vuole fare filosofia oggi, interrogandosi su problemi contemporanei.

La corrente prevalente è senz’altro quella costituita dalla cosiddetta ermeneutica, diffusa in Germania (Gadamer) e per certi aspetti in Francia (Derrida), erede della filosofia tedesca dell’Ottocento e del Novecento (Kant, Hegel, Marx, Nietzsche, Husserl, Heidegger) e, attraverso questa, della filosofia greca antica (soprattutto Platone e Aristotele). In un certo senso vi è ancora operante lo storicismo di Dilthey, ossia l’idea che non si possa comprendere il presente se non attraverso il passato e, soprattutto, l’idea di origine idealistica (celebrata in Italia dai filosofi Croce e Gentile della prima metà del Novecento) di una differenza metodologica fondamentale tra il sapere umanistico (a base storico-filosofico-letteraria) e quello scientifico. Si tratta dell’idea che è alla base della disciplina “filosofia” inclusa nel curriculum del liceo italiano (e di altri Paesi del continente, ma non, ad esempio, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti), ma anche alla base dei prevalenti insegnamenti di Filosofia dell’omonimo corso di studi universitario (per il quale la conoscenza delle lingue greca e del tedesca è ancora raccomandabile, anche se può bastare il francese).

Per comprendere, tuttavia, a fondo il senso dell’approccio ermeneutico, che ha in Heidegger e Gadamer i maggiori autori nel Novecento, bisogna partire da un’altra “filosofia”  ancora ben rappresentata in Europa, di cui l’ermeneutica costituisce in un certo senso uno sviluppo: la fenomenologia di Husserl (che si contraddistingue, rispetto all’ermeneutica, per un vivo anti-storicismo e per la rivoluzionaria pretesa “cartesiana” di ricominciare a fare filosofia da zero, dalla  descrizione dei propri contenuti di coscienza).

di Giorgio Giacometti