Tanto Cartesio, quanto Bacone, pur opposti con riguardo al loro metodo, condividono, infine, un’idea: con ciascuno di loro la “scienza” dovrebbe ricominciare da capo, cancellando con un colpo di spugna secoli di “chiacchiere” (gli idoli del teatro secondo Bacone, le idee confuse della filosofia tradizionale “scolastica” secondo Cartesio). Sotto questo profilo possono essere considerati a pieno titolo gli iniziatori della “filosofia moderna“, ossia di una nuova filosofia consapevole della propria attualità (“modo”, in latino, da cui “moderno”; significa “adesso”).
- Se Cartesio può essere considerato colui che sviluppa l’intuizione di Galileo relativa all’importanza metodologica delle “matematiche dimostrazioni“, arrivando a immaginare una “scienza” ridotta a una sorta di geometria quadridimensionale, in cui le leggi universali sarebbero dimostrate per immediata evidenza,
- Bacone può essere considerato un teorico delle “sensate esperienze“, in quanto è il primo pensatore a insistere sull’importanza dell’esperimento, inteso come sollecitazione mirata della Natura, chiamata a rispondere alla nostre domande, a partire dall’assunto
che alla natura non si comanda se non obbedendole.
In Bacone, nel Novum Organum, il metodo è preceduto da una pars destruens, ossia da una parte distruttiva del suo libro in cui egli prende di mira 4 tipi di pregiudizi (l’analogo della critica galileiana al principio di autorità), da cui sarebbe necessario liberarsi per sgombrare la mente e renderla disponibile all’esperienza scientifica:
- idola tribus (pregiudizi propri della nostra umanità)
- idola specus (pregiudizi propri della nostra individualità)
- idola fori (pregiudizi derivanti dal linguaggio)
- idola theatri (pregiudizi derivanti dalla teorie filosofiche)
La pars construens (costruttiva) del libro espone il metodo delle 3 tavole (della presenza, dell’assenza e dei gradi): data una certa sostanza si osserva, in una serie di esperimenti allestiti appositamente, a quali qualità si accompagna sempre, a quali non si accompagna mai, e come variano le singole qualità al variare della sostanza. Se uno stesso fenomeno può essere spiegato sulla base di 2 distinte ipotesi bisogna allestire un esperimento cruciale per decidere quale ipotesi è quella corretta.
Lo scopo di questo metodo è di pervenire a un sapere che sia, nello stesso tempo, potere.
Per un verso, quindi, Bacone prefigura l’obiettivo tecnologico che sempre più il mondo moderno assegna alle scoperte scientifiche; per altro verso, tuttavia, si attarda a considerare (come Aristotele) solo gli aspetti qualitativi e definitori del sapere, trascurando la dimensione quantitativa, matematica.
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