Elementi di logica stoica

uovo_stoico

Se la logica aristotelica anticipa la moderna logica predicativa, perché collega le proposizioni tra loro, nei sillogismi,
considerando il ruolo che vi rivestono rispettivamente soggetto e predicato, la logica dei filosofi stoici (dal III sec. a. C.)
anticipa la moderna logica proposizionale, perché si limita a collegare tra loro le proposizioni, come unità di senso compiuto
non ulteriormente scomponibili.

I sillogismi stoici si riconducono a 5 tipi (o tropi) principali detti anapodittici, ossia “non dimostrabili”. Si tratta, infatti, delle forme
(di per sé evidenti e non ulteriormente dimostrabili, come il principio di non contraddizione) di tutti i possibili sillogismi
ipotetici e disgiuntivi concludenti.

I 5 “anapodittici” sono esprimibili come segue:

1. Se A, allora B; ma A; dunque B [modus ponens]
2. Se A, allora B, ma non B; dunque non A [modus tollens]
3. Non insieme A e B; ma A; dunque non B
4. O A o B; ma A; dunque non B
5. O A o B; ma non B; dunque A

Altre forme diverse da queste generano pseudosillogismi la cui conclusione è indecidibile (p.e “Se A, allora B; ma B…. ” questo dato non mi consente di decidere se A o no, dal momento che B potrebbe conseguire anche da C o da niente).

di Giorgio Giacometti