Mi sono anche reso subito conto della notevole opera di rilancio dell’Istituto nel suo complesso e di valorizzazione dell’identità di ciascuno dei suoi “storici” sette plessi, compiuta dal mio predecessore, dott. Guido Zoncu, che saluto con stima e riconoscenza.
Intendo operare nel solco da lui tracciato, valendomi dello staff costituito da validissime docenti collaboratrici e assistenti amministrative, rafforzando i rapporti con il territorio, le diverse realtà associative, culturali, istituzionali, che con la scuola hanno intrecciato legami fitti e fecondi.
Certo, al centro della scuola non possono che esserci, in ogni caso, loro, gli alunni e le alunne, con – alle spalle – le loro famiglie, con le quali è sempre più urgente stringere una rinnovata alleanza educativa, in un contesto sociale ed economico segnato tanto da opportunità quanto da rischi per una crescita sana ed equilibrata.
Da “filosofo” per formazione e attitudine non posso dimenticare che, se il fine della vita è la felicità, questa è in gran parte frutto del proprio impegno, di quella che in passato si sarebbe detta la propria “virtù”. Ecco, perché incontrando le diverse classi, ho esortato alunni e alunne a mettersi in gioco, anche quando magari, a volte, possono fare capolino la stanchezza, la distrazione, la noia; a non demordere nel perseguire gli obiettivi di apprendimento assegnati ai diversi gradi scolastici; soprattutto: a rafforzare le fondamentali “competenze di cittadinanza” che costituiscono un traguardo fondamentale della scuola dell’obbligo.
Ho suggerito ad alunni e alunne di vivere la scuola proprio come un “gioco” (del resto i latini la chiamavano ludus). Come altri giochi, la scuola è fatta di regole: rispettandole, possiamo vivere un’esperienza molto stimolante. A differenza di altri giochi, la scuola ha però un “valore aggiunto”: ci regala la capacità di vivere meglio, con noi stessi, con gli altri, con l’ambiente che ci circonda.
A noi operatori della scuola il compito di rendere questo “gioco” sereno, favorendo un clima di collaborazione, di fiducia e di rispetto, in modo che ciascuno e ciascuna possa sentirsi a proprio agio e possa crescere insieme con gli altri seguendo il proprio personale ritmo.
A qualche settimana dall’inizio dell’attività didattica non posso che concludere con un saluto e un augurio: “Buon anno scolastico a tutti e a tutte”.
