Consulenza filosofica come professione

consulenza filosofica

  • Ma la consulenza filosofica può essere esercitata come una vera e propria professione retribuita o, piuttosto, non dovrebbe venire erogata gratuitamente, secondo il paradigma degli antichi filosofi, in quanto differivano da mercenari sofisti?

La questione è delicata. Secondo alcuni, in effetti, sarebbe contraddittorio erogare consulenze filosofiche a pagamento. Tale prospettiva, tuttavia, sembra derivare da un fondamentale equivoco circa l’essenza di una professione in quanto professione.

“Professare” un’attività è, originariamente, dichiarare quello che si fa (come quando si “professa” una religione, un credo ecc.). Lo scambio eventuale di denaro non contraddistingue essenzialmente una professione, ma solo accidentalmente, come condizione del suo esercizio.

Ciò vale ancora di più se per “professione” intendiamo l’analogo moderno della tradizionale “arte” (liberale), il cui fine è sempre il conseguimento di qualche “bene” (che costituisce la ratio della determinata arte), laddove l’eventuale compenso in denaro o in natura costituisce solo un mezzo e non fine (secondo p.e. le vedute di Platone e Aristotele).

Come è noto, poi, in tedesco “professione” si dice Beruf, che evoca la “vocazione” (Berufung), una sfera tutt’altro che profana e mercenaria. Essa indica ciò che permette a chi esercita una determinata attività di “realizzarsi” come persona.

È pur vero che, nel caso della filosofia, la sua “professionalizzazione” non è esente da problemi, connessi soprattutto alla difficoltà di definirne univocamente oggetto, causa, metodo ecc. (quanto si richiede in diritto per il riconoscimento della validità dei “negozi” giuridici – i “contratti” tra privati – che le prestazioni intellettuali pongono tipicamente in essere).

Alla complessa questione della “professionalizzabilità” o meno del filosofare, trattata anche Platone 2.0, § 7-3, pp. 627-662, ho dedicato l’articolo del 2007 (il mio primo contributo pubblico sulla consulenza filosofica): Consulenza filosofica come professione. Aporetica di un’attività complessa (in «Phronesis», IV, n. 7, 2006, pp. 37-99).

Più recentemente sono ritornato sul tema nel contributo Come può la consulenza filosofica diventare sempre più una professione?

 

 

 

 

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di Giorgio Giacometti