La rivoluzione cartesiana

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2018-02-02 Tutto il giorno

Dopo aver approfondito i caratteri del meccanicismo cartesiano (sulla pagina della relativa unità didattica e sulle pagine del sito, del manuale e del testo di Max Jammer, a cui essa rinvia) rispondi al seguente quesito.

  • Quali le differenze fondamentali tra la moderna immagine del mondo, elaborata da Cartesio e dai suoi seguaci, e la concezione classica, esemplificata paradigmaticamente dalla fisica di Aristotele?

18 pensieri su “La rivoluzione cartesiana

  1. Buonasera, la prima differenza tra Cartesio e Aristotele è che il primo, con la sua immagine meccanicistica del mondo e matematica del moto dei corpi, abbandona le varie cause che vengono create della dottrina di Aristotele, in particolare la causa formale e quella finale, che Aristotele intendeva rispettivamente come l’essenza necessaria di una cosa e lo scopo a cui questa tende. Con Cartesio questo viene eliminato dalla sua visione matematica del movimento. Egli inoltre elimina anche le varie forme e qualità considerate da Aristotele per descrivere la realtà e la natura a dei semplici punti matematici, che possono invece essere descritti in Cartesio in termini matematici e geometrici. Un altro elemento di differenza può anche essere che la fisica di Aristotele (a posteriori) può venire interpretata come una fisica semplice, basata sull’esperienza dei sensi, mentre quella di Cartesio è più complessa e “fondata”, siccome il filosofo sa che i sensi non sempre ci trasmettono la verità, ma possono anche essere ingannevoli, ed è quindi molto importante verificare queste esperienze che vengono trasmesse di primo impatto dai sensi.

    1. Risposta che coglie aspetti importanti ed essenziali, “di fondo”, anche se non si diffonde a elencare differenze particolari riguardo a teorie specifiche. Solo un’osservazione: nella chiusa sembri suggerire che Cartesio insista sulla verifica sperimentale dell’ipotesi, ma, come sappiamo, da buon “razionalista”, più che sulla “verifica”, egli insisteva sulla corretta “deduzione” da assiomi e principi delle “leggi” di natura in gioco.

  2. Parto dal presupposto che non credo di aver capito correttamente la domanda quindi cercherò di rispondere nei migliori dei modi. La prima affermazione di cartesio secondo il suo metodo di sperimentazione é quella che il mondo si presenta come materia, ossia come una grande cosa estesa contrapposta alla res cogitas. Dividendo poi la realtá in due parti la sostanza pensante e quella estesa. Cartesio poi attribuisce a Dio il dono di tre leggi fonamentali:
    -il principio d’inerzia
    -il moto rettilineo diverso dalla teoria dei moti di aristotele
    -il principio di conservazione
    Aristotele attribuisce non a Dio ma all’adozione delle cause finali come spiegazione spìegazione dei fenomeni

    1. In effetti non avendo colto esattamente il tenore della domanda ti diffondi in aspetti non sempre chiaramente pertinenti. Si trattava di contrapporre a uno a uno aspetti della fisica classica (aristotelica) e aspetti della fisica cartesiana, per mostrare le loro differenze (riguardo p.e. alla visione generale dell’universo, qualitativa in Aristotele, quantitativa in Cartesio; alla teoria del moto; alla teoria del cielo ecc.).

  3. Buonasera,
    Cartesio, nel suo metodo, ritiene opportuno ridurre la scienza della natura o fisica a geometria, ovvero a qualcosa dove non sono necessari gli esperimenti se non quelli “confermativi”.
    Nel suo modello, rispetto alla concezione classica, vengono abolite le cause finale e formale (considerate molto importanti da Aristotele per spiegare i fenomeni), ritenute inutili per via di una concezione matematica del moto dei corpi, che risulta essere privo di scopo. Per via di ciò si può quindi parlare di meccanicismo: l’universo si presenta come una gigantesca macchina, che obbedisce solamente alle leggi fisico-matematiche e al primo impulso ricevuto, e fatto di punti materiali in movimento nello spazio. Troviamo quindi ancora presenti la causa efficiente e la causa materiale.
    Cartesio elimina anche il concetto di forza, ricorrendo in un primo momento al concetto di impetus (medievale) per poi introdurre la teoria dei vortici, secondo lui di carattere puramente cinematico, per render ragione dei lontani moti celesti.

    1. Buono osservazioni. Come Stella, anche tu sottolinei la “novità” costituita dal metodo di Cartesio. Tuttavia, anche tu, non sottolinei per quali tratti esso differirebbe da quello “classico” (a cui sembri attribuire particolare attenzione all’esperimento, quando, forse, invece, anche per i Greci esso non era sempre dirimente, soprattutto in quello che chiamavano fisica, se non in “matematica”).

  4. La differenza sostanziale tra la moderna immagine del mondo
    e la concezione classica sta nel fatto che il meccanicismo cartesiano non contempla le cause finali e formali aristoteliche. Secondo la teoria di cartesio infatti il mondo è una gigantesca macchina che obbedisce a leggi fisico-matematiche (o al primo impulso ricevuto), concezione totalmente diversa da quella della potenza e l’atto. Anche il metodo è diverso: in Cartesio si divide in analisi, evidenza, sintesi ed enumerazione e non più su un’osservazione, un’ipotesi e la conferma di quest’ultima (poichè la conferma dell’ipotesi non per forza portava a una soluzione inequivocabile).

    1. Nella prima parte della tua risposta cogli una differenza importante. Interessante che segnali anche differenze di ordine metodologico, ma attenzione: contrapponi il metodo cartesiano al cosiddetto metodo galileiano, non a quello aristotelico!

  5. Cartesio riduce la scienza della natura a pura geometria e matematica, cioè qualcosa che possa essere dimostrato con riga o compasso; elimina tutti quelli elementi considerati “magici” come la forza che diventa una semplice espressione matematica del prodotto di una massa per l’accelerazione. Anche la forza di gravità viene vista come una forza apparente dovuta all’effetto di un insieme di urti e controurti generato da un sistema di vortici (prodotti a loro volta dalla forza centrifuga) che circonderebbero il sole e i pianeti. Cartesio abolisce le cause aristoteliche, rese inutile dalle spiegazioni puramente matematiche. Si può parlare quindi di meccanicismo, dove l’universo è una gigantesca macchina basata su leggi matematiche-fisiche.

    1. Hai colto aspetti importanti. Non chiaro o non pertinente il discorso sulla negazione cartesiana della forza di gravità (rileva come differenza rispetto a Newton piuttosto che rispetto ad Aristotele, che, come Cartesio, la ignorava).

  6. Vi sono alcune differenze sostanziali tra la moderna immagine del mondo elaborata da Cartesio e quella classica esemplificata invece da Aristotele. La prima infatti rifiuta le sensate esperienze che essendo basate sui sensi possono ingannare mentre la seconda prende molto sul serio la testimonianza di questi ultimi e di conseguenza non da la dovuta importanza alle matematiche. Cartesio poi abolisce le sostanze, le forme e le essenze di origine aristotelica, riducendo invece la realtà ad un insieme di punti materiali in movimento all’interno di un sistema di assi cartesiani. Aristotele poi sostiene che ogni movimento dipende dall’azione di una forza motrice mentre il matematico francese spiega che le traiettorie di punti materiali possono variare solo come risposta a urti e controurti in ragione delle differenti masse, velocità e angolazioni, rifiutando così il concetto di forza. Quest’ ultimo abolisce poi le cause finali e formali, rese inutili dalla spiegazione puramente matematica del moto dei corpi. Le cause formali si basano sulle qualità mentre lo studioso afferma che la scienza non deve più mirare ad una definizione di tipo qualitativo bensì a definizioni quantitative. Mira dunque alla causa materiale dei fenomeni, ma soprattuto alla loro causa efficiente.
    È necessario inoltre sottolineare come il formalismo logico di Aristotele non possa garantire sulla verità delle premesse e a maggior ragione di quella delle conclusioni, ma ci potrà soltanto dire se da quelle premesse derivino correttamente quelle conclusioni oppure no.
    Il sillogismo aristotelico è autonomo dalle altre scienze mentre il procedimento cartesiano non è affatto autonomo ma condizione di tutte le scienze.

  7. La differenza fondamentale tra la moderna immagine del mondo (elaborata da Cartesio) e la fisica di Aristotele è che nella realtà cartesiana vengono eliminate le sostanze, le forme, la materia, l’essenza (tipicamente aristoteliche), e tutto si riduce a un sistema di punti in movimento dentro un sistema di assi.
    L’osservazione dell’universo passa così da empirica a puramente matematica, una macchina senz’anima che rispetta le leggi della geometria

    1. Hai colto l’essenziale. Poi poi si potrebbe entrare in certe differenze di dettaglio (differenze nelle teoria del moto e dei cieli, ad esempio).

  8. Cartesio non crede nelle leggi assoluti nonostante dimostrazioni inoppugnabili mentre la fisica di Aristotele si basa esclusivamente su verità inconfutabili.
    Dal punto di vista della concezione della natura Aristotele crede nell’esistenza della sostanza, della forma, dell’essenza mentre Cartesio riduce tutto ad un linguaggio matematico.
    Cartesio non crede poi nella forza mentre Aristotele la considera come si può evincere dalla formula della velocità dove sono in ballo sia la forza che la resistenza (attrito).
    Mentre Aristotele poi non crede nella forza di gravità, Cartesio lo spiega come l’effetto del moto verso l’alto delle particelle di etere che circondano la terra che quindi lasciano spazio alla caduta dei gravi.
    Riguardo al moto dal basso verso l’alto Cartesio teorizza l’impetus mentre Aristotele lo definisce come un effetto della propulsione delle particelle di aria che circondano gli oggetti.

    1. Hai esposto bene diverse differenze tra le due concezioni, meno chiaramente altre. Ad esempio: anche Cartesio (anzi forse soprattutto lui!) crede in leggi assolute come p.e la legge della conservazione della quantità di moto. Né Aristotele, né Cartesio, a differenza di Newton, credono che la gravità dipenda da una forza, ma la spiegano in modo diverso. Cartesio, almeno nella sua elaborazione matura, non sostiene l’impetus, ma il principio di inerzia.

  9. La fisica di Cartesio si contrappone considerevolmente a quella di Aristotele secondo una serie di elementi quali il fatto che l’universo sia considerato come una macchina che funziona grazie alle leggi matematiche e fisiche. La natura che ci circonda può essere studiata tramite la geometria. Una forza che non aveva quindi un apparente senso logico poteva essere considerata magia prima di Cartesio.

  10. Buona sera, scusi per il ritardo.
    Le principali differenze fra la moderna immagine del mondo elaborate da Cartesio e la concezione classica (principalmente di Aristotele), molto sinteticamente sono che :Cartesio elimina le cause finali e quelle formali.
    Elimina le qualità della materia che Aristotele usava per descrivere la natura.
    Aristotele usa una fisica più basata sui sensi senza verificare le cose mentre Cartesio lo fa.

  11. L’ universo essendo una macchina che funziona grazie alle leggi matematiche e fisiche, questo è un pensiero di Cartesio .
    La matematica e la geometria servono a studiare le leggi della natura .
    Cartesio attraverso degli studi riesce a dimostrare delle forze che fino a poco tempo prima non erano state spiegate e risultavano magiche .