Esercitiamo l’intuizione…

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2019-02-26 Tutto il giorno

Dopo aver studiato l’unità didattica relativa alla crisi del ’29 e alle sue conseguenze in America e in Europa (con tutte le risorse on e off line ad essa collegate) dovresti esserti accorto/a che non è stata data una spiegazione univoca del crollo dei titoli scambiati nella borsa di Wall Street nell’ottobre del 1929.

Pur in assenza di uno studio approfondito, come risponderesti al seguente quesito, attingendo certamente alle informazioni fornite dal manuale e dalla trasmissione di Rai Storia, ma anche al ragionamento personale?

  • La crisi industriale (contraddistinta da sovrapproduzione, caduta dei profitti, licenziamenti, aumento della disoccupazione, riduzione dei consumi, ulteriore sovrapproduzione ecc.) che si registrò negli Stati Uniti intorno al ’29 fu causa o piuttosto effetto della crisi finanziaria (caduta del valore dei titoli azionari e obbligazionari, impoverimento dei loro possessori, riduzione dei consumi, riduzione del capitale industriale, insolvenza delle aziende verso le banche, fallimenti bancari dovuti a crediti non più esigibili, licenziamenti ecc.)?

6 pensieri su “Esercitiamo l’intuizione…

  1. Nel ‘29 negli Stati Uniti si verificarono apparentemente in maniera simultanea una crisi finanziaria e una industriale. Bisogna quindi determinare quale abbia scatenato l’altra.
    L’America viveva un periodo di splendore, domanda e offerta equivalevano tanto che Hoover si sbilanciava affermando che sarebbe sparita dal paese la povertà.
    Inizia quindi la pratica dell’investimento sulle azioni, definita come uno sport nazionale, da parte non solo dei grossi finanzieri ma anche dalla popolazione media. I primi speculavano sulle azioni aumentandone il valore effettivo, inaugurando così una “politica di investimento” non sulle aziende, ma sul denaro stesso. I secondi, comprando quelle azioni sopravalutate, allo scoppio della “bolla finanziaria” persero il denaro investito, mettendo in moto le crisi industriale e bancaria.
    Le aziende, non avendo denaro da poter investire e non avendo domanda d’acquisto, fallirono, innescando così una serie di conseguenze tra cui i licenziamenti, l’aumento di disoccupazione…
    allo stesso modo le banche nel momento florido avevano prestato il denaro senza pretendere garanzie in cambio e durante la crisi non riuscirono a riscuotere i crediti prestati ai cittadini, trovandosi in difficoltà finanziarie.
    Quindi, in quest’ottica, a mio parere è stata la crisi finanziaria a determinare la crisi industriale.

  2. Premetto che non sono sicuro di essere riuscito a fornire una spiegazione esaustiva della mia tesi, ma questo, comunque, è il risultato dei miei ragionamenti.

    Penso che, a prescindere dalla risposta a questo quesito, sia necessario sottolineare la profonda correlazione di un mercato essenzialmente fittizio, etereo, come quello finanziario e invece e la realtà effettiva rappresentata dal mercato “vero e proprio”, e come dei piccoli cambiamenti in uno dei due possano influenzare pesantemente l’altro.
    Al sei là di questo concetto ritengo, personalmente, che sia stata la crisi industriale a causare la crisi finanziaria e non viceversa. È però il mercato finanziario a causare la crisi industriale, con le fabbriche e le aziende che si trovano a disposizione, per via del boom di investimenti, un capitale di alto spessore e cominciano quindi a produrre sempre di più fino al punto in cui il mercato è saturo e la domanda si esaurisce, causando una crisi di sovrapproduzione e il conseguente crollo delle azioni. La crisi industriale, infatti, trascina con se la sua origine, dando il largo alla crisi finanziaria.

    1. Cioè se ho ben inteso tu individui la seguente sequenza: operazioni finanziarie delle aziende > crisi di sovrapproduzione legata a una sopravvalutazione dei loro capitali > crisi industriale > crollo delle azioni > crisi finanziaria…

  3. Secondo me, la crisi finanziaria fu la causa della crisi industriale.
    Motivazioni:
    La crisi del ’29 negli Stati Uniti d’America portò sia una crisi finanziaria che analogamente una crisi industriale.
    In quel periodo, il paese viveva un momento di splendore, nel quale si parlava addirittura della completa sparizione della povertà, dove domande e offerte equivalevano. Ciò portò all’investimento sulle azioni. I finanzieri speculavano sulle azioni aumentandone il valore effettivo, investendo sul denaro stesso. La popolazione media, comprando quelle azioni sopravalutate, allo scoppio della “bolla finanziaria” perse il denaro investito, portando così alla crisi industriale e bancaria.
    Le aziende, prive di domande e denaro, fallirono, portando ai licenziamenti e alla disoccupazione.
    Le banche, che avevano prestato il denaro senza pretendere garanzie in cambio, non avendo la possibilità di riscuotere i crediti, si trovarono anch’esse in difficoltà.

    1. Dal modo in cui presenti la situazione si direbbe che la crisi finanziaria sia stata la causa della crisi industriale e non viceversa, mentre la frase “La crisi del ’29 negli Stati Uniti d’America portò sia una crisi finanziaria che analogamente una crisi industriale” rimane ambigua. Questa “crisi del ’29” a cui ti riferisci – soggetto della frase – che genere di crisi sarebbe? Finanziaria o industriale? Portò (a) l’una e l’altra, ma essa stessa in che cosa consisteva?

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