‑Vuoi dunque che finalmente vediamo in che modo si possono formare uomini simili [cioè come i filosofi – governanti]? ‑Eccome se lo voglio!, esclamò. [...] (d) ‑Quale sarà allora, Glaucone, la scienza che trae l'anima dal mondo del divenire al mondo dell'essere? [...] Teniamo presente che essa deve avere anche un'altra virtù. ‑Quale? ‑Non essere inutile a uomini di guerra. -Certo, se è possibile. ‑Ma prima li volevamo educati nella ginnastica e nella musica. (e) -è vero, disse. ‑La ginnastica però è rivolta a ciò che nasce e si corrompe, i corpi. ‑Certo. ‑Non sarà essa, allora, la scienza che cerchiamo. (522a) ‑E evidente. ‑La musica, allora? ‑Ma la musica, osservò, non era che il corrispettivo della ginnastica... [...] (b) ‑E allora, quale sarà questa scienza, se queste ci sono sembrate volgari? ‑Nessuna, se scartiamo queste. ‑Proviamo a cercarne una che le abbracci tutte. ‑E quale è? (c) ‑Una di cui fanno uso tutte le altre, [...] e che perciò ognuno dovrebbe imparare fin dall'inizio. ‑Ma quale? ‑là semplice, risposi: il saper distinguere l'uno, il due e il tre: insomma, il saper numerare e far di conto. Non è vero che nessuna arte o scienza ne può fare a meno? ‑Certo, disse. ‑Anche l'arte della guerra?, domandai. ‑Per forza, rispose. [...]
(523a) ‑Temo però, osservai, che questa scienza rischi che nessuno la utilizzi nel giusto modo, cioè come scienza suscettibile di innalzarci all'essere. ‑Che vuoi dire?, domandò. [...] (524c) ‑Per esempio, la vista coglie il grande e il piccolo, non però separati, ma fusi insieme. Non è vero? ‑Sì. ‑E per chiarir ciò l'intelligenza deve considerarli non fusi ma separati, esattamente all'opposto della vista. -è vero. ‑Ed è a partire da questi casi che si sente la necessità di indagare sul grande e sul piccolo. Non c'è dubbio. [...] (d) ‑E quindi alcune cose stimolano la ragione, altre no. ‑Sì, pare anche a me. ‑E allora? il numero e l'unità di quali fanno parte? ‑Non so... [...] (e) Rifletti. Quando le cose si presentano insieme come une e come molte, l'anima è costretta a chiedersi cos'è l'unità in sé... (525a) E perciò la scienza dell'uno è fra quelle che la portano alla contemplazione dell'essere. ‑Certo, disse, perché una stessa cosa la vediamo una e molteplice. ‑E ciò che vale per l'uno vale per tutti gli altri numeri? Certamente. (b) ‑Il calcolo e l'aritmetica sono dunque scienze che volgono al vero. ‑Al massimo grado. [...] (c) ‑Ma allora non vanno coltivati per la contabilità delle vendite e degli acquisti, come farebbe un mercante o un bottegaio, ma per condurre la guerra e facilitare all'anima il passaggio dal mondo del divenire a quello della verità e dell'essere. ‑Molto bello, quel che dici, affermò. [...] (d) Ma in che cosa sarebbero utili? ‑Proprio in quello che stiamo dicendo: che guidano l'anima in alto, costringendola a pensare i numeri in quanto tali, senza nemmeno considerare quelli rappresentati da oggetti visibili e palpabili [...] (526b) ‑ cioè a servirsi dell'intelligenza per cogliere la verità in sé. ‑Proprio così.
‑E la geometria? chiesi (d) ‑La sua importanza per l'arte della guerra è fuor di dubbio, affermò. (e) ‑Anch'essa, però: se costringe a contemplare l'essere, farà al caso nostro, se ci orienta al divenire, non ci interesserà. ‑Sì, è la nostra posizione. (527a) ‑Ma questo è tutto l'opposto di chi se ne serve per ragioni pratiche... (b) Certo. ‑E allora bisogna convenire su un punto. ‑Quale? ‑Che la geometria va coltivata per conoscere ciò che sempre è, e non ciò che in un certo momento nasce e in un altro perisce. [...] ‑ D'accordo, disse. ‑E come tale attira l'anima verso la verità, e stimola la filosofia... [...] ‑Certo, più di ogni altra scienza. [...]
(d) ‑Come terza, poi, metteremo l'astronomia. ‑Sicuro, disse, perché capire come si avvicendano i mesi e gli anni non è utile solo per l'agricoltura e la navigazione, ma altrettanto per la strategia. ‑Sembra che tu abbia paura di proporre una scienza inutile. [...](529b) Ma non vedo scienza capace di volgere l'anima verso l'alto, se non quella che studia l'essere in sé, invisibile all'occhio. [...] (c) ‑Ho avuto quel che meritavo. Ma in che modo allora bisogna studiare l'astronomia? [...] ‑Così, dissi. Le meravigliose figure che appaiono in cielo sono certo le più belle, le più perfette del mondo visibile, ma sono molto inferiori a quelle vere, in cui ogni moto è misurato alla perfezione, e come tale regola ogni moto celeste. Ma queste figure possono essere colte solo dall'intelletto, non dalla vista; non credi? ‑Sicuro, disse. ‑E allora, proseguii, dobbiamo studiar le meravigliose figure del cielo solo come modelli per conosce quelle altre realtà. [...] (530a) Non c'è dubbio. ‑Cosi, il vero astronomo, quando contempla i moti celesti, penserà che chi ha costruito il cielo e i corpi che si muovono in esso, li ha disposti nel miglior ordine possibile... [...]
(e) ‑Ma questo è uno studio molto più complesso di quello degli odierni astronomi. ‑Eppure, nella stessa maniera dovremo orientare tutte le altre scienze, se ci proponiamo un vantaggio dalla nostra opera di legislatori. Ma tu non sapresti indicarmene qualcun'altra adatta allo scopo? ‑ Ma, sul momento, non saprei. [...] (d) ‑lo invece direi che, se gli occhi sono fatti per l'astronomia, le orecchie sono fatte per i movimenti armonici, e perciò sono due scienze sorelle, come dicono i pitagorici e noi, caro Glaucone, concordiamo. O no? ‑Facciamo come tu dici, acconsenti. [...] (531b) ‑E lasciamo dunque da parte quella brava gente che tormenta le corde per trovare accordi... Certi studiosi di armonia non fanno diversamente (c) da certi astronomi: cercano sii nelle armonìe che si sentono con l'orecchio la legge matematica, ma non arrivano ai veri problemi dell'armonia, che consistono nel vedere quali sono i numeri armonici, e perché sono tali. ‑Ma questa è un'impresa quasi divina!, disse. ‑Sì, ribattei, ma utile per la ricerca del bello e del buono; inutile invece per altri scopi. -è naturale, affermò. [...]
(d) ‑ Però, tutto ciò che s'è detto, non è che il preludio del canto che si deve ancora imparare9. Perché chi è padrone di queste scienze non per questo è dialettico. ‑No, per Zeus, tranne pochissimi. ‑Perché non conosce i principi necessari. ‑No, ammise, non li conoscono. ‑E non è invece questo il canto del dialettico? Come la vista risale fino al sole, così la ragione può cogliere ciò che è ciascuna realtà, senza ricorrere ai sensi, senza stancarsi, almeno fino a quando non ha colto che cos'è il Bene in sé. Proprio così, disse. ‑E non è questo il procedimento dialettico? ‑Certo. ‑Liberarsi dalle catene, dissi, e volgersi alle statue e alla luce, e salire dalla caverna al sole, e, usciti, non riuscire a vedere gli animali, le piante e la luce del sole, ma riuscire però a vedere riflesse nell'acqua le immagini delle cose reali, non le ombre proiettate da quella luce che non è che un riflesso della luce del sole ‑ tutto questo lavorio, frutto delle scienze che abbiamo passato in rassegna, ha per l'appunto la funzione di innalzare la parte superiore dell'anima alla visione di ciò che nelle singole cose c'è di più eccellente. [...]
-Dicci dunque che forza abbia questa dialettica, in quanti parti si divida e (e) quali siano i suoi procedimenti. ‑ Caro Glaucone, qui ti sarà difficile seguirmi, anche se io ci metterò tutto l'impegno: perché non si tratta dell'immagine dell'essere, ma dell'essere stesso, o almeno di quello che a me sembra tale. [...] Non ti pare? ‑ Sì, certo. [...] (b) ‑Comunque, non c'è altra via per cogliere metodicamente ciò che ciascuna cosa è in sé e per sé. ‑Sono d'accordo, per quanto ne posso capire. [...] (534d) ‑E dunque stabilirai per legge che i nostri giovani si attengano a quell'educazione che li renda capaci di interrogare e di rispondere con metodo scientifico? ‑Lo farò, d'accordo con te, rispose. [...]
(539b) ‑Ma non sarà un'ottima precauzione far si che non la gustino finché sono giovani?10 Sai bene che i giovani, quando prendono gusto alle discussioni, ne usano come di un gioco, e, se da un lato sono confutati, dall'altro confutano gli altri, divertendosi come cuccioli a trascinare qua e là e a fare a brandelli a furia di ragionamenti chi capita loro a tiro. -è così, disse. ‑E così, dopo aver confutato molti ed essere stati confutati (e) da molti, arrivano a non credere più in nulla di ciò cui credevano prima; e per questo perdono credito, loro e la loro filosofia, presso la pubblica opinione. -è proprio vero, convenne. ‑Chi invece ha già una certa età, proseguii, non dovrebbe essere preso da questa mania, e seguire piuttosto l'esempio di chi discute per cercare la verità, ed essendo più equilibrato, (d) darà anche più credito alla sua attività. ‑Giusto, disse. [...] ‑E basterà secondo te che i giovani si applichino allo studio della dialettica assiduamente, continuamente ed esclusivamente, come alla ginnastica, ma per un tempo doppio? (e) ‑Intendi sei o quattro anni?, chiese. ‑Diciamo cinque, risposi. Poi però dovrai farli tornare nella caverna, e costringerli ad assumere i comandi militari e le altre cariche previste per i giovani, perché acquistino pratica non meno degli altri. E anche qui (540a) li metterai alla prova, per vedere se restano fermi nonostante le spinte in ogni direzione, o finiscono per cedere. ‑E per questo, quanto tempo fisserai? Quindici anni, risposi.
A cinquant'anni, quelli che abbiano resistito e si siano
distinti sia nelle attività pratiche che negli studi, vanno finalmente condotti
al culmine della loro formazione, cioè costretti a volgere l'occhio dell'anima
a ciò che dà luce a ogni cosa, il Bene. Dopo averlo contemplato, si serviranno
del Bene come di un modello per dare ordine (b) allo Stato, ai concittadini e a
se stessi per il resto della vita, ciascuno per quel che gli compete. Si
dedicheranno soprattutto alla filosofia, ma si assumeranno anche le
responsabilità politiche, gestendo a turno il potere nell'interesse della
comunità: non dunque perché sia un piacere, ma perché è un dovere; e dopo aver
educato altri simili a sé cui lasciare il proprio posto di custodi dello Stato,
se ne andranno alle isole dei beati.
[...] (e) ‑O Socrate, hai modellato questi tuoi governanti come
uno scultore, di una bellezza perfetta.