! da Aristotele, Metafisica, A, 3, 283b7-287a27

 

I precursori

1.              Secondo la testimonianza di Aristotele, che genere di cause o principi introdussero i primi filosofi?

1.1.           Secondo la testimonianza di Aristotele i filosofi delle origini introdussero soprattutto cause materiali, come acqua, aria, fuoco, e, in qualche caso, cause motrici, come amore e odio.

2.              Costruisci una tabella indicando per ciascun filosofo o scuola filosofica a) il principio o i principi che supposero, dal punto di vista materiale, b) le eventuali cause motrici, c) altri aspetti peculiari

 

filosofo o scuola

principio materiale

cause motrici

aspetti peculiari

Taléte

acqua

 

 

Anassìmene, Diògene

aria

[caldo, freddo][1] ; [raro, denso][2]

 

Eraclìto, Ippaso

fuoco

 

 

Empèdocle

acqua, aria, fuoco, terra

amicizia, discordia

 

Anassàgora, [Ermòtimo]

semi infiniti (omeomerie)

intelligenza, bene, bello

 

Esìodo

 

amore, odio

 

Leucìppo, Demòcrito

pieno (essere)[3], vuoto (non essere)

 

differenze: figura, ordine, posizione

Pitàgora e pitagorici, [Alcmeòne]

numeri

 

contrari, definizioni

Senòfane, Parmènide, Melìsso

Uno, essenza unica (immobile)

caldo, freddo

negazione del movimento

[Anassimandro[4]]

[infinito]

 

 

3.              Aristotele non si dimostra molto soddisfatto delle dottrine dei suoi illustri precedessori. Anche alla luce di cap. X, § 6.4 (Le quattro cause)* sapresti dirne la ragione?

3.1.           I predecessori ricercarono solo la causa materiale, cioè ciò di cui le cose sono fatte, e, in qualche caso, quella del movimento, senza tuttavia, secondo Aristotele, riuscire a spiegare adeguatamente le molteplici forme delle cose e il loro divenire.

3.1.1.                 A questo scopo, secondo Aristotele, è necessario introdurre anche cause formali e cause finali.

3.1.1.1.              La causa formale o forma (introdotta dal Platone e da lui denominata “idea”) è ciò che fa sì che una cosa abbia quella e non altra forma o essenza, a meno di non immaginare che essa sia il frutto del caso (come si dovrebbe ammettere se si introducessero solo cause materiali e meccaniche)

3.1.1.2.              La causa finale è lo scopo che una cosa ha nell’ordine del cosmo, dunque il suo “significato” in relazione a tutte le altre cose.



[1] Sebbene Aristotele non lo ricordi esplicitamente, quando parla di “coloro che ammettono come principi caldo e freddo”, probabilmente si riferisce anche ad Anassìmene di cui sappiamo che spiegava sulla base di questi principi la rarefazione e la condensazione dell’aria, da cui sarebbero sorte tutte le cose.

[2] Anche l’allusione di Aristotele ai “pensatori che considerano come unica la sostanza che funge da sostrato e spiegano la derivazione di tutte le altre cose mediante la modificazione di essa introducendo il raro e il denso come principi di queste modificazioni” può essere riferita, tra gli altri, ad Anassìmene.

[3] Sappiamo che questo “pieno” sono gli atomi che si muovono nel vuoto senza scopo e  producono le cose meccanicamente. Questa dottrina sarà ereditata da Epicuro.

[4] Sebbene Aristotele nel testo esaminato non ne faccia menzione, per completezza, ricordiamo la tesi di Anassimandro, che operò a Mileto come Talete e Anassìmene.