Lo scontro con Federico Barbarossa

La rinascita dei comuni porta, in Italia, nel XII sec. allo scontro con l’impero, in particolare con l’imperatore Federico Barbarossa [vedi il trailer di un film recente sul personaggio, questo video frammento sulla distruzione di Milano e, soprattutto, questa puntata de Il tempo e la storia].

La tappe fondamentali dello scontro sono le seguenti:

  • 1152 elezione di Federico I di Svevia a imperatore: il nuovo imperatore, trovato un accordo col rivale Leone di Sassonia (esponente dei Welfen, laddove la casata degli Hohenstaufen, a cui apparteneva Federico, disponeva del castello di Waiblingen, di qui la contrapposizione tra guelfi e ghibellini, prima in Germania, poi, per analogia, in Italia, dove i guelfi rappresentavano il “partito” filocomunale e filopapale, mentre i ghibellini rappresentavano il “partito” filoimperiale), ispira la sua azione al “mito” di Carlo Magno, di cui onorerà spesso la tomba in Aquisgrana
  • 1154 prima dieta (Reichstag) di Roncaglia: sulla base dei suggerimenti dei giuristi bolognesi della scuola di Irnerio, Federico si arroga tutte le “regalie” (iura regalia) ovvero i poteri propri di un sovrano (di dichiarare e fare guerra, di battere moneta, di erigere fortificazioni, di imporre tasse ecc.), sulla base del principio del diritto romano (studiato a Bologna, prima università del mondo) quod principi placuit legis habet vigorem (in sostanza rivendicando un concetto romano di “imperium” contro la tradizione giuridica feudale medioevale che lo costringeva a continui “patteggiamenti” con vassalli e città ribelli)
  • 1162 distruzione della ribelle Milano (in accordo con diverse città lombarde che temevano l’eccessivo ingrandimento dell’antica capitale imperiale lombarda)
  • 1167 costituzione delle Lega Lombarda: diverse città lombarde cominciano  a temere che l’imperatore tolga loro ogni residua autonomia
  • 1176 vittoria di Legnano delle Lega Lombarda contro Federico Barbarossa (episodio evocato nell’attuale inno di Mameli, composto nell’Ottocento, come se si trattasse di un primo sussulto di spirito nazionale italiano contro il “barbaro” tedesco, mentre, in realtà, si trattò soltanto della difesa delle libertà delle singole città, alleate solo per l’occasione)
  • 1183 pace di Costanza: Federico rinuncia a gran parte delle regalie, ma i comuni continuano a riconoscerlo formalmente come loro sovrano, dato da non sottovalutare, perché comporta che non si trattava di vere e proprie città-stato come le poleis greche di età classica
  • 1190 morte di Federico I durante la III crociata in Terrasanta (a seguito di un incidente, annegato mentre guadava un fiume di poche decine di centimetri)