filosofia e amicizia

 

 

SCIENZA, TECNOLOGIA, FILOSOFIA

 

Quali le relazioni tra scienza, tecnologia, filosofia?

La tecnica è solo un'applicazione della scienza? (dunque la tecnica implica la scienza ma non viceversa)?

L'istruzione scientifico-tecnologica

immagini dal dibattito

 

 

LA FILOSOFIA

 

Che cos'è la filosofia?

La filosofia si domanda quello che religione e scienza presuppongono?

 

Secondo Aristotele per filosofare bisogna essere liberi da bisogni pratici.

Ma se - come insegna Socrate - , filosofa semplicemente chi si chiede che cos'è qualcosa, allora non sembra necessaria l'indipendenza dai bisogni come condizione del filosofare, dal momento che tutti ci facciamo questo tipo di domanda, spesso proprio per risolvere problemi pratici.

In realtà, nella prospettiva socratica, filosofare è condizione necessaria per fare semplicemente bene le cose che dobbiamo fare.

 

Si tratta dell'intellettualismo socratico, che introduce alla funzione etica della filosofia come "terapia della conoscenza".

Secondo l'intellettualismo socratico

Un classico esempio di "applicazione" di questa dottrina si trova nel Gorgia di Platone [IV sec. a. C.].

Il tiranno crede di fare quello che vuole e di esercitare un effettivo potere, ma, facendo il male, non fa ciò veramente non può che volere, ossia il bene: il suo potere è apparente.

Chi, come lui, scambia il bene con il male, commette un errore.

Non esistono quindi, nella prospettiva socratica, colpe o peccati, ma solo ignoranza, mancanza di conoscenza.

Sotto questo profilo la "psicologia dell'atto morale" dei Greci può, schematicamente, venire distinta da quella dei cristiani:

 

La filosofia dunque è necessaria per fare il proprio bene, perché solo chi conosce il vero bene lo ottiene.

 

 

L'AMICIZIA

 

Che cos'è l'amicizia?

Quando/perché posso dire che uno sia amico di un altro?

La prima domanda chiede una definizione.

Si tratta, dunque, di una tipica domanda filosofica, che ci permetterà di esemplificare il metodo filosofico per eccellenza, la maieutica socratica.

A volte per definire qualcosa è meglio suddividere il problema in sottoproblemi la cui soluzione sia nota o più facile, così come per conoscere l'area di un poligono devo suddividerlo in triangoli.

Tuttavia il concetto da definire può essere paragonato a un cerchio, per suggerire che per quanto si tenti di afferrarlo sfugge sempre.

Dare una definizione è più difficile che discutere singoli casi e il risultato rischia di essere più soggettivo.

L'amicizia può essere rispetto, fedeltà, coerenza (tra due o più persone), ma potrebbe implicare condivisione...

 

Per rispondere a tutte queste domande, riprendiamo ora la discussione circa la natura dell'amicizia, rivolgendoci a un testo di Platone, il dialogo Liside.

Prima, però, dobbiamo comprendere come si fa l'analisi filosofica di un testo.

Leggiamo ora FA, L1-T1 e L4-T1[G. Giacometti (a cura di), Filosofia e amicizia. Il Liside di Platone, Milano, Colonna 2001 citato come FA; le lezioni in cui il volume è diviso sono indicate come L1, L2 ecc.; i testi antologizzati sono indicati come T1, T2 ecc.; le domande al termine di ogni lezione sono indicate come d1, d2 ecc.]

N.B: La conclusione a cui perviene la cornice del testo L4-T1, relativa a Ippotale ("per sedurre il proprio amato bisogna renderlo umile piuttosto che superbo"), va distinta dalla conclusione del dialogo tra Socrate e Liside Quando si discute con gli altri occorre distinguere opinioni e presupposti. Le divergenze sulle prime deve indurre a riflettere e confrontare i secondi per saggiarli: a volte i presupposti possono essere semplicemente diversi, per esempio per ragioni culturali; altre volte, invece, essi possono essere in contraddizione con le tesi affermate.

In un ragionamento se la premessa è vera, allora la conclusione deve essere vera. Se la conclusione è falsa, allora la premessa deve essere falsa (modus tollens). Gli altri casi sono indecidibili, sia che la premessa sia falsa, sia che la conclusione sia vera.

Il presupposto generale della discussione sembra che sia di carattere utilitaristico: l'amicizia ha un senso solo se risulta utile a qualcosa.

Ci sono, però, varie forme di utilitarismo: una persona può essere considerata utile se è in grado di svolgere un certo servizio meccanico (come gli schiavi), ma anche, per esempio, se dà comunque qualcosa, come affetto o compagnia.

 

Durante la discussione vengono argomentate e confutate, di volta in volta, una serie di ipotesi:

La conclusione del dialogo è aporetica [cfr. LA, L13]: Socrate e i giovani con cui si intrattiene, pur essendo amici gli uni degli altri, a furia di mettere in questione i presupposti delle diverse definizioni di amicizia, non sono riusciti a sapere che cosa sia la (loro) amicizia.

Siamo ora in grado, in parte, di ridiscutere la questione iniziale: "che cos'è l'amicizia?"